La Formula 1 è stata scossa da una notizia piuttosto clamorosa in questi giorni, ed ora l’ex team principal ha deciso di fare chiarezza.
Si avvicina il via del mondiale di Formula 1 targato 2024, ed anche se le monoposto non sono ancora state presentate, sappiamo che in Bahrain, per la prima gara stagionale, ci sarà una grande assenza. Infatti, la Haas ha deciso di non rinnovare il contratto al team principal Gunther Steiner, il manager alto-atesino che ha anche un passato in Red Bull, e che era sempre stato al timone della squadra di Gene Haas, sin dal suo debutto che avvenne nel 2016.
Steiner verrà rimpiazzato dall’ingegnere giapponese Ayao Komatsu, presenza fissa al muretto box al fianco del buon Gunther, che per il momento è fuori dalla Formula 1. La Haas dovrà rinunciare anche all’ingegner Simone Resta, tornato alla Ferrari dopo la fine del prestito, anche se a Maranello si occuperà di GT stradali e non del motorsport. Nel frattempo, Steiner ha voluto dire la sua sulla vicenda.
Formula 1, ecco le parole di Gunther Steiner
La figura di Gunther Steiner era molto apprezzata dai fan della Formula 1, che ora dovranno abituarsi a non vederlo più al muretto della Haas. Intervistato ai microfoni di “SKY Sports F1 UK“, l’ormai ex team principal della squadra americana ha spiegato cosa è accaduto nei giorni precedenti al suo licenziamento, affermando di essersi sentito sorpreso del mancato rinnovo.
Ecco le sue parole: “Ovviamente, nessuno è stato felice del risultato ottenuto nel 2023, ma non mi aspettavo affatto che il mio contratto non venisse rinnovato. Sapevo che i tempi del rinnovo del contratto si stavano avvicinando, ed in questi casi, può accadere che il rinnovo non avvenga. Come team principal, non avevo un obiettivo prefissato in termini di punti o di classifica, ma è chiaro che quello più importante è sempre legato al non arrivare in ultima posizione“.
Steiner ha poi raccontato il momento in cui gli è stata comunicata la decisione, che lo ha portato ad abbandonare il mondo della Formula 1, almeno in maniera temporanea: “Gene mi ha chiamato al telefono, ero in Italia per la pausa delle vacanze di Natale, e mi ha telefonato prima di Capodanno. Non era del tutto scontento, alla fine è lui che comanda il team, può prendere questo tipo di decisioni ed io devo rispettarlo. Se dopo dieci anni non voleva più lavorare con me era libero di farlo“.
Il manager alto-atesino ha poi concluso: “Se si guarda in quale direzione siano andati gli altri team da quando c’è il Budget Cap, hanno tutti investito sulle loro infrastrutture. Non è una questione di non spendere soldi, ma di farlo nella maniera migliore possibile all’interno dei costi operativi previsti dal Budget Cap. Tutte le squadre fanno degli investimenti per far sì che l’auto sia più performante, ed è una cosa che io ho suggerito di fare. Se la Haas lo farà in futuro? Questo non posso dirlo perché non lavoro più con loro, devo essere molto imparziale in tal senso“.