Nuovi limiti di velocità in Italia e in Europa, ecco che arriva finalmente la decisione ufficiale. Tutti col fiato sospeso, sia automobilisti che motociclisti: svelato il comunicato e svelati i dettagli
Un momento di disattenzione e la frittata è fatta. Rispettare i limiti di velocità è il primo passo da rispettare per vivere la strada in maniera sicura. Sia a bordo di un’auto che in sella ad una motocicletta. Nel migliore dei casi, una disattenzione o una ‘marachella’ possono costare soltanto una multa (più o meno salata). Nel peggiore dei casi, invece, possono causare conseguenze ben più gravi per la nostra incolumità e per quella degli altri viaggiatori.
Affrontare un impatto ad una determinata velocità, però, non è la stessa cosa per un’auto e per una moto. Per questo, nel corso del 2023, il Parlamento europeo aveva proposto una nuova manovra sui limiti di velocità. Limiti di velocità diversi per le quattro e per le due ruote, con validità estesa a tutto il Vecchio Continente. Dietro il suggerimento dell’UE, soprattutto, la volontà di inserire paletti diversi in base anche al grado di patente, con particolare attenzione chiaramente alle motociclette. Per esempio: un motociclista con la patente A1 dovrebbe rispettare una velocità di 90 km/h, uno con la A2 di 100 km/h e uno con la A di 110 km/h.
Limiti di velocità diversi per auto e moto: arriva la decisione ufficiale in Europa
Una proposta che però è stata prontamente bocciata dalle amministrazioni competenti. Il Parlamento europeo ha deciso di non varare la nuova manovra relativa ai limiti di velocità differenziati per auto e moto, ritenuta: “[…] ridicola e pericolosa” dalle associazioni di settore. E proprio con un duro comunicato, infatti, la Federazione delle Associazioni di Motociclisti Europei (FEMA) ha commentato la bocciatura della proposta suggerita da Bruxelles. “Si tratta di una manovra senza alcun senso, che avrebbe soltanto scoraggiato le persone dall’andare in sella alle due ruote”: commenta così Tim Waal, segretario generale della FEMA.
Non solo, quest’ultimo poi ha aggiunto: “Non vediamo come proporre nuovi limiti diversificati avrebbe potuto migliorare la sicurezza di molti motociclisti. Si tratta di una delle proposte più ridicole e pericolose che abbia mai sentito nell’ultimo periodo”. Parole davvero dure, che però riscontrano molto successo tra le varie associazioni di categoria. Il mondo delle due ruote (e anche quello delle quattro, ndr) dunque non vivrà nessuna rivoluzione. Almeno per adesso.