La Honda ha dovuto mandar giù un altro addio ufficiale dopo quello di Marc Marquez: un duro colpo per le loro ambizioni in MotoGP
L’ala dorata è sempre stata un punto di riferimento nel Motomondiale e ora sta attraversando forse la crisi più grande degli ultimi anni. La prossima stagione il pilota di punta sarà Joan Mir, con Luca Marini al suo fianco.
Se si pensa alle squadre più gloriose della MotoGP e prima ancora della classe 500cc, non si può non far riferimento alla Honda. L’HRC ha vissuto sempre al massimo la sua esperienza nel Motorsport, veleggiando nelle primissime posizioni negli ultimi 30 anni. I tre cicli più importanti di vittorie, con campioni leggendari appartenuti all’ala dorata, hanno visto la consacrazione di gente come Doohan, Valentino Rossi e Marc Marquez. Tre epoche diverse ma caratterizzate da campionati in serie, con un dominio che ha segnato un’era.
Per la prima volta nel 2023 si è vista un’HRC davvero ai minimi storici, mai in grado di inserirsi nelle posizioni che contano e fuori da ogni logica di vittoria. L’unico acuto della Honda è arrivato ad Austin ma con il team LCR di Lucio Cecchinello. In Texas è stato Alex Rins a finire con le braccia al cielo, in quello che sembrava essere un prologo positivo. Poi invece i tanti problemi fisici dello spagnolo, iniziati con la rottura della tibia al Mugello, hanno portato ad un’annata disastrosa. Proprio Rins doveva essere uno dei grandi protagonisti futuri con i giapponesi, avendo firmato un contratto praticamente da ufficiale pur correndo con un team clienti.
Honda, la differenza tra l’addio di Rins e quello di Marquez: “Io non ho dovuto rescindere”
Dopo aver lasciato la Suzuki (che ha abbandonato la MotoGP al termine del 2022), Rins aveva coltivato grandi speranze nella Honda. Invece al termine della scorsa stagione è arrivato un divorzio anticipato. Nessun rinnovo contrattuale e firma immediata con la Yamaha, che lo ha scelto per affiancare Fabio Quartararo. Prenderà il posto di Franco Morbidelli nel box Factory, nella speranza che il lavoro di sviluppo sulla M1 prosegua nel migliore dei modi.
In una recente intervista ai connazionali di Marca, Rins ha spiegato: “La mia situazione con Honda era diversa da quella di Marquez, io non ho dovuto rescindere il mio contratto”. Il riferimento dell’ex pilota Suzuki era al fatto di aver firmato un accordo 1+1, ovvero con il secondo anno opzionale. L’arrivo della Yamaha e la prospettiva di poter correre con una moto ufficiale ha portato alla decisione netta e irremovibile di abbandonare la nave. Vedremo se alla fine sarà stata una scommessa vinta.