Dalla produzione dei telefoni a quella delle auto il passo è breve. L’azienda cinese realizzerà un EV. Cosa ne sappiamo finora.
La conversione alle macchine a batteria ha portato ad un cambiamento radicale dell’industria automobilistica. Oggi per rilasciare sul mercato una quattro ruote, non è necessario essere un’azienda esperta del settore. Una di quelle nate e cresciute con quello scopo. Per farlo bastano infatti due ingredienti cardine: la buona volontà e le materie prime. Un mix che certo non manca ai Paesi asiatici, Cina in primis.
Anche per questo non stupisce apprendere che una compagnia, finora nota ai più come attiva nella realizzazione di smartphone si sia lanciata nei mezzi a motore. Ovviamente, trattandosi di un’iniziativa non comune, la presentazione ufficiale della macchina avvenuta a Pechino, abbia goduto di grande pubblicità e clamore.
Azienda di telefonia produce un’auto, l’ultima sfida della Cina
La Xiaomi, capace di scalare le classifiche della popolarità nell’ambito dei cellulari, battendosi con dignità contro i colossi, ha deciso di alzare l’asticella mettendo in commercio una berlina. Qualcuno potrebbe sollevare il sopracciglio, ma ai piani alti della multinazionale stanno facendo seriamente. Questo tentativo di incursione nell’automotive non arriva per caso e non è nemmeno campato in aria, fa infatti parte di un programma evolutivo ben ponderato.
Tutto merito dell’ambizioso presidente Lei Jun che in maniera chiara e netta ha dettato gli obiettivi aziendali da qui ai prossimi 20 anni, ossia diventare leader mondiale, così da mettere in un angolo Tesla e Porsche. Inutile dire che con le sole chiacchiere si combina poco, motivo per cui il boss ha dato vita ad un investimento di ben 10 miliardi di euro. Non proprio briciole. Già con la SU7, l’idea è quella di superare nelle vendite vetture apprezzate a livello planetario come la Model 3 o la Taycan.
Ma per capire di cosa stiamo parlando entriamo nel dettaglio dal punto di vista tecnico. Cominciamo dal nome. Per SU si intende Speed Ultra, e fa riferimento ad un complesso e innovativo software di gestione dell’elettricità progettato dallo stesso brand del Dragone.
La batteria da 101 kWh è provvista di celle della CATL che consentono di spingersi per circa 800 km prima di dover ricaricare. Due saranno le configurazioni rese disponibili: a motore singolo e doppio.La variante premium AWD sarà in grado di erogare 645 cv. Compirà il passaggio da zero a cento km/h in 2,78 secondi, con una velocità massima raggiungibile di 265 km/h.
Per quanto concerne la variante monopropulsore a trazione posteriore, questa potrà godere di una potenza di 299 cv e di un mini-accumulatore a litio-ferro-fosfato da 73,6 kWh con ricarica a 400 volt prodotto dalla BYD. Volendo si potrà puntare su quella da 800 volt in nikel-manganese-cobalto dalla CATL.
La tecnologia in abitacolo sarà di alto profilo e basata sull’intelligenza artificiale per i servizi di infotainment. Attesi anche grandi schermi sulla plancia, come sui sedili posteriori. Grande lavoro è stato fatto attorno all’aerodinamica che si adatta in automatico. La ricarica ultrarapida consentirà di recuperare 220 km in 5 minuti e 550 in 15 minuti.
Per il momento tutto tace sul fronte costo, ma non è da escludere che il prezzo sia contenuto nel rispetto della filosofia del marchio.