La Scuderia Ferrari avrebbe dovuto lottare per un titolo mondiale entro il 2026, seguendo i proclami del Presidente Elkann. Tutto dipenderà dal nuovo progetto.
Ora o mai più. E’ palese che la Red Bull Racing ha raggiunto un livello mai toccato da nessuno nella storia della F1. Hanno vinto tutti i GP della passata stagione, ad eccezione della tappa di Singapore dove si è imposto Carlos Sainz. Colmare un gap che su molti tracciati del calendario è risultato imbarazzante non sarà facile, ma ora i tecnici a Maranello ha una nuova idea.
Avranno finalmente capito i propri sbagli? Il mantra dell’ex team principal Mattia Binotto sembra continuare ad aleggiare tra le mura della factory di Maranello. Nel 2023, al posto dello svizzero, è arrivato Fred Vasseur dall’Alfa Romeo Racing. Vi sono già stati alcuni cambiamenti importanti. Il direttore sportivo Laurent Mekies, ex braccio destro dell’ing. di Losanna, è passato all’AlphaTauri. L’aerodinamico David Sanchez ha stretto accordi con la McLaren, mentre l’ex head of strategist Inaki Rueda è stato retrocesso nel remote garage.
Sul piano tecnico Vasseur non ha avuto voce in capitolo sulla creazione della monoposto della passata stagione. Nel 2024 potrà essere giudicato anche per l’operato in termini di nuovo sviluppo della wing car. Parlare di sviluppo, forse, non è opportuno. Si tratterà di una vera e propria rivoluzione. La SF-23 era figlia delle soluzioni presentate sulla F1-75. Quest’ultima sembrava essere una monoposto di altissimo profilo nella prima parte di campionato 2022.
Charles Leclerc fece subito registrare un hat-trick in Bahrain e addirittura un grand-chelem in Australia. Per chi non sapesse il significato, si tratta di vincere un GP, dopo aver fatto la pole, registrando il giro più veloce in gara e senza mai mollare la prima posizione. Accade non di frequente che un pilota si possa frusciare di un simile risultato. Per riportarvi un esempio pratico, il dominatore della stagione 2023, Max Verstappen in carriera ne ha registrati soli 4, a dispetto di 53 trionfi totali.
Ferrari, arrivano nuovi proclami
Nel 2024 si partirà da un foglio bianco. C’è l’esigenza di avvicinarsi alle performance della RB19. Lo stesso Carlos Sainz ha parlato di missione complicatissima, ma c’è almeno una convinzione in merito al futuro. Con le due precedenti wing car si è raggiunto il massimo potenziale. Per alzare l’asticella c’è bisogno di una nuova monoposto che possa riportare il Cavallino in cima al mondo. Traguardi che mancano dai tempi di Kimi Raikkonen.
Ad Auto Motor und Sport, Cardile ha spiegato che la SF-23 si è comportata in pista come nelle attese. Il problema è che la RB19 è, totalmente, di un altro livello. Da quel momento, in poi, a Maranello hanno messo alla prova gli obiettivi di sviluppo aerodinamico, puntando a qualcosa di diverso. Già con gli sviluppi la Rossa ha cambiato marcia. In Spagna si sono visti dei progressi con un nuovo sottoscocca e nuovi sidepod.
La crescita è continuata in Austria e a Monza e Singapore Carlos Sainz ha raggiunto i primi risultati di spessore. “Ma poi abbiamo raggiunto i limiti dell’architettura della nostra auto. Il telaio esistente non ci consentiva di apportare cambiamenti. Ecco perché la monoposto per il 2024 sarà un nuovo inizio. Ci atteniamo all’obiettivo che ci siamo posti dopo la valutazione iniziale. Ma abbiamo dovuto renderci conto che possiamo raggiungere questo obiettivo solo con un’auto totalmente nuova“, ha spiegato Cardile.