La rivelazione preoccupa. I pericoli in strada aumentano. I dati non lasciano tranquilli: è un vero problema.
Sulla carta, non ci dovrebbero essere dubbi sul fatto che per poter guidare in sicurezza un’automobile o un qualsiasi altro tipo di mezzo sia necessario seguire alla lettera le regole del Codice della strada e mettersi alla guida solo quando si è perfettamente lucidi e concentrati. Le norme nel corso del tempo sono diventate sempre più rigide per eliminare i potenziali rischi di incidente.
Eppure, il dato relativo agli incidenti stradali quest’anno è tornato a salire, dopo che la curva si era abbassata in concomitanza con la pandemia e con il lockdown che ha certamente diminuito per lunghi mesi l’affollamento nelle strade. La cosa certamente preoccupa. I numeri dei sinistri è ancora troppo alto, e ancora troppi di questi hanno conseguenze fatali.
E certamente non conforta il fatto che alla base di molti di questi episodi ci siano infrazioni ben note, che nonostante questo vengono colpevolmente ignorate o trattate con superficialità. Una questione sicuramente allarmante, e a raccontare le dimensioni del problema è arrivata una ricerca di Skuola.net e Autostrade per l’Italia che ha messo in luce dei dati davvero preoccupanti relativi soprattutto ai più giovani.
La ricerca lancia l’allarme
La ricerca, come detto, si è concentrata soprattutto sui guidatori più giovani. Il quadro che emerge dalle risposte degli intervistati (un campione di oltre 2000 giovani tra i 16 e i 25 anni) non è per nulla confortante. La prima regola alla guida è mantenere alta la concentrazione. Eppure un intervistato su cinque ha confessato di avere la tendenza a distrarsi quando è alla guida del proprio mezzo.
E che dire dei cellulari? Una delle infrazioni più sanzionate. L’importanza di non distogliere l’attenzione dalla strada per rispondere a messaggi o chiamate è stata più volte ribadita, eppure un giovane su cinque ha ammesso di utilizzarlo mentre è al volante.
Lo scenario non migliora se si parla di velocità, prima causa di incidente e di perdita di controllo del mezzo. Quattro guidatori su 10 superano spesso i numeri consentiti. Ancora peggio se parliamo di stanchezza e sonnolenza: il 70% degli intervistati ha ammesso di aver guidato in condizioni non ottimali. Chiunque sa di non doversi mettere alla guida sotto l’effetto di alcool o sostanze, eppure 1 su 7 ha dichiarato di avere infranto questa regola.
I dati raccontano quanto meno una spaventosa leggerezza (quando non sfocia in stupidità) nel mettersi al volante, e in molti casi una eccessiva fiducia in quelle che sono le proprie capacità di mantenere la lucidità e il controllo del mezzo e di non venire intaccati dalle condizioni psico-fisiche e di attenzione non ottimali nel quali ci si è messi al volante o dalla propria guida spericolata.
La realtà però è di una allarmante tendenza a sottovalutare il pericolo. Per tante infrazioni e leggerezze che finiscono in “bravate” senza gravi conseguenze ce ne sono altrettante che hanno conseguenze irreversibili e tragiche. Un solo attimo può costare davvero caro.
Quanto meno, i giovani sembrano in maggioranza recepire l’importanza di cinture e caschi, utilizzati dal 60% degli intervistati. Va da sé, però, che se non si riuscirà tramite educazione stradale e sensibilizzazione a fare abbassare i dati relativi ai comportamenti scorretti alla guida, sarà difficile far diminuire il numero di incidenti.