Bruttissima notizia per il colosso asiatico. Stop alla vendita delle sue automobili in commercio per una motivazione preoccupante
Una situazione scabrosa e poco attenta alla sicurezza dei clienti ha portato a una decisione netta e definitiva. Quello che sta succedendo ha allarmato chiunque abbia acquistato uno dei modelli messi in commercio in questi ultimi anni da parte dell’azienda asiatica, ora obbligata a bloccare la vendita delle auto.
Nessuno avrebbe mai immaginato che alcuni operatori che girano intorno all’azienda si sarebbero mai comportati in una maniera così truffaldina, invece la cronaca ci dice altro. A finire sotto la lente d’ingrandimento sono stati i crash test pilotati proprio da essi, cosa che ha mandato su tutte le furie clienti, istituzioni e, non ultime, le forze dell’ordine. I controlli a tappeto hanno portato a dei dati inimmaginabili e da far venire i brividi, ma procediamo con cautela.
Parliamo della Daihatsu, azienda automobilistica giapponese fondata nell’ormai lontano 1907 e con sede a Ikeda. Questo marchio è finito sotto alla gestione della Toyota sin dal 1999, quando acquistò la maggior parte delle azioni, fino a divenirne proprietaria al 100% nel 2016. Questo brand è solito produrre degli esemplari di piccola e media cilindrata e risulta essere il più antico esistente nel settore delle automobili in Giappone.
Una notizia sconvolgente
I crash test manipolati hanno portato al preoccupante stop delle vendite, cosa che sta allarmando chiunque giri intorno a questo marchio, a partire dagli operai, passando per i dirigenti, fino ad arrivare ai clienti. I primi, ovviamente, si vedono bloccare il lavoro per colpa di un malcostume che si era formato negli anni all’interno degli uffici dediti alla sicurezza dei veicoli.
Ma a preoccuparsi per la loro vita e per l’incolumità della loro persona sono i clienti, i quali non sono più sicuri se la propria auto possa resistere agli urti di un incidente o quanto possa metterli in sicurezza all’interno dell’abitacolo. Le prime anomalie in merito ai crash test sono apparse nel mese di aprile e una commissione indipendente, la quale è stata istituita a inizio anno, sta cercando di far maggiore luce sulla questione.
Intanto, però, la Toyota ha deciso di sospendere le spedizioni degli esemplari che attualmente sono in produzione negli stabilimenti giapponesi e in tutto il mondo. A parlare della questione è stato il presidente Soichiro Okudaira, il quale ha messo in evidenza il problema della fiducia tradita verso i propri clienti. Sono stati ben 174 i nuovi casi riguardanti la cattiva condotta sui crash test, i quali riguardano 25 automobili, di cui la più vecchia è datata 1989.
“Tutti gli errori ricadono sulla mia gestione”, ha affermato Okyudaira, il quale affiancato dal vicepresidente della Toyota, Hiroki Nakajima, si impegnano a dare il massimo del supporto per arrivare alla conclusione di questa scabrosa situazione. I veicoli coinvolti sono un totale di 88 mila e i dati ricavati dalla commissione sono già stati inviati al ministero dei trasporti di Tokyo, il quale si è attivato con il ministro per condurre un’ispezione in prima persona.