Dal Giappone in arrivo un’automobile pronta a far innamorare gli italiani. Ecco perché è candidata a fare successo.
Figlia del Sol Levante, l’auto di cui andremo a parlare fa parte di un segmento tipico asiatico che sta solleticando l’interesse di molti automobilisti e costruttori europei, tanto che il direttore generale di Renault Luca de Meo ha ammesso di voler trarre ispirazione per i prossimi veicoli del suo marchio.
Per chi non lo sapesse le kei car giapponesi sono state realizzate a partire dal 1949 distinguendosi per leggerezza e compattezza, sia per il mercato dei privati, sia per la distruzione. Solitamente hanno una cilindrata che non va oltre i 660 cc, per una potenza entro i 64 cv. Il loro prezzo oscilla tra i 6mila e i 12mila euro, quindi sono nettamente più convenienti delle macchine più comuni. Genericamente lunghe 3,4 metri, larghe 1,48 e alte non più di due metri, sono il compromesso perfetto per la città. Tra i benefici che le rendono appetibili per chiunque figurano la possibilità di parcheggiarle ovunque, proprio grazie ai volumi ridotti, e il basso importo assicurativo. Progettate come detto nel secondo Dopoguerra, avevano come obiettivo quello di incontrare le tasche di chiunque.
Suzuki lancia un’auto rivoluzionaria. Mai vista una così in Italia
Per tastare il terreno se effettivamente il mercato europeo sia pronto per un prodotto del genere Suzuki ha deciso di provare in Francia, in Germania e in Grecia due modelli. Uno di questi è l’Hustler.
Si tratta di un mini-crossover che si rifà al Jimmy e al Wagon R+, con un avantreno molto simile ad un classico fuoristrada. Squadrato nelle forme, presenta fari arrotondati, mascherina cromata, paraurti in plastica grezza e passaruota anch’essi in materiale plastico di tono scuro. Si fa notare la tinta arancio-nero che rende più leggero il posteriore, confondendosi con il lunotto. Lungo 3,39 metri, largo 1,47 metri e alto 1,68 metri, vanta un peso di 830 kg. Il propulsore è un tre cilindri turbo provvisto di intercooler da 64 cv e 98 Nm di coppia massima. Anche qui siamo in presenza di un ibrido leggero con unità da 2 kW e cambio CVT a sette marce al volante, utilizzabile altresì manualmente.
Sul fronte emissioni le stime parlando di 75 g/km, mentre per i consumi siamo nell’ordine dei 23 o 24 km al litro.
Trattandosi di un veicolo in fase di test e quindi non già adattato alle esigenze europee, ha la peculiarità della guida a destra. I punti di forza sono una certa luminosità dell’abitacolo data da montanti molto sottili. Grazie al passo di 2,46 metri lo spazio a disposizione in abitacolo è notevole.
Molto semplice da guidare si muove bene anche su strade strette e tortuose. Molto curato nei dettagli, sfoggia in particolare diversi portaoggetti, su tutti un cesto amovibile collocato sotto il cuscino del passeggero.
Per merito degli interni ampi anche le persone molto alte riescono ad essere comode. Abbattendo i sedili è infine possibile ricavare ulteriore spazio per ospitare ogni tipo di bagaglio e, volendo, si può dormire in due se si è in campeggio.