Non è vero che l’automotive italiano è ko. Ci sono dei SUV destinati a battere la concorrenza più prestigiosa, Jeep in testa. Ecco i modelli.
Chi lo ha detto che le auto italiane sono in declino? Sebbene meno pubblicizzate rispetto a quelle dei grandi colossi giapponesi o tedeschi, stanno dando ottime risposte a livello di vendite. Come ormai prassi a farla da padrone sono le vetture dalle grandi dimensioni, spesso scelte per la loro robustezza e per l’ampio spazio garantito internamente, sia per i passeggeri, sia per i bagagli e attrezzature di vario genere.
Non a caso il segmento che vede lo Stivale andare piuttosto bene come riscontro di mercato, è certamente quello dei SUV. I veicoli più amati dell’ultimo decennio, stanno infatti riscuotendo grande successo.
Dr si candida a battere la Jeep, cosa sta succedendo
Il brand in questione è Sportequipe, molto attivo nella progettazione di modelli ibridi, l’ultimo dei quali porta il nome di S8. Prima di conoscere nel dettaglio questa vettura, è bene spiegare le ragioni di tale popolarità. Il motivo risiede nel grande impiego da parte del costruttore di tecnologia di alto livello. Nello specifico viene parecchio utilizzata l’intelligenza artificiale, oltre a numerosi sensori che rendono elevata la sicurezza del mezzo. Un po’ come fatto da Volvo, il produttore italiano sta quindi cercando di affermarsi per affidabilità.
E’ giusto tuttavia specificare che non è tutta farina del sacco italico. Alla base ci sono i fatti disegni cinesi, nella fattispecie della Chery Automobile e della JAC Motors, sapientemente adattati alle esigenze europee. Va da sé che pure la componentistica sia di fattura asiatica. Solamente l’assemblaggio viene fatto da noi.
Lo stesso discorso vale per il motore, di provenienza Acteco, sempre legata a Chery. Le varianti proposte sono a benzina sia turbo, sia aspirata, o eventualmente bifuel benzina- GPL.
Ma entriamo nell’area di nostro interesse. Presentata in occasione del Salone dell’Auto di Parigi, la S8 si rifà alla Tiggo 8 Pro ed è proposta nelle varianti benzina-GPL, ibrida plug-in o addirittura tri-fuel, ossia benzina-GP-elettrico. Le ultime due alternative sono dotate di un turbo da 1.5 litri e 115 kW, con un’unità a zero emissioni da 55 kW e 70 kW. Le batterie agli ioni di litio, invece, sono da 19,27 kWh.
Lunga 4,72 metri è fornita di due propulsori da 146 cv inseriti nel cambio e collettivamente in grado di scaricare 317 cv e 510 Nm di coppia. Grazie ad un accumulatore da 20 kWh riesce a percorrere in elettrico un’ottantina di km. Se al contrario si preferisce puntare sul GPL, allora il chilometraggio con il pieno raggiunge quota 1300.
Per raggiungere il maggior numero di persone il produttore ha comunque in piano di ampliare il numero di motorizzazioni aggiungendo l’opzione 1.6 turbo da 200 cv e la 2..0 turbo da 260 cv a trazione integrale. Il prezzo non è proprio accessibile per chiunque visto che siamo nell’ordine dei 50mila euro.
Sempre della medesima marca citiamo un altro modello interessante, la 5. Si tratta di un SUV da 4,32 con unità 1.5 turbo benzina da 154 cv, 1.6 TGDI turbo benzina ad iniezione diretta da 200 cv e 2.0 TGDI. Tutti hanno il cambio CVT a nove marce. Costo 36mila euro.
Si passa ad un crossover medio con il 6. Lungo 4.5 metri, è fornito di motore1.6 TGDI turbo a iniezione diretta, per 200 cv e 290 Nm di coppia. La velocità massima raggiungibile è di 200 km/h. Il cambio è automatico a sette rapporti. Per averlo ci vogliono 37mila euro.
Ne sono infine necessari 40mila per la Sportequipe 7 e i suoi 4,70 metri di lunghezza. Qui il propulsore un 1.5 turbo benzina da 160 cv, con cambio DCT a sei rapporti. La top speed è di 190 km/h.