Stop improvviso per una delle auto più attese del panorama internazionale. Brutte notizie, non può essere più venduta. Ecco tutto svelato, chi l’ha già ordinata resta a bocca asciutta ed incredulo: i dettagli
Gli imprevisti sono sempre dietro l’angolo. Nella vita in generale ci verrebbe da dire, ma soprattutto nell’Automotive. Difetti di fabbrica, ritardi di consegna, dubbi su sicurezza ed omologazioni, e chi più ne ha, più (purtroppo) ne metta. Insomma, le sorprese non mancano mai nel mercato delle quattro ruote. E quando arrivano negative e indesiderate, basta poco per scatenare l’apprensione e la perplessità di automobilisti e addetti ai lavori.
È il caso di quanto successo in casa Tesla, con il tanto atteso (e discusso) Cybertruck. L’ultima creazione dell’azienda capeggiata da Elon Musk è stata una delle più controverse degli ultimi anni. La presentazione flop di qualche anno fa continua a fare rumore, persino adesso che i primi modelli sono stati finalmente consegnati a chi aveva coraggiosamente effettuato l’ordinazione qualche anno fa. Anzi, il Cybertruck di Tesla torna in cima alle discussioni e alle polemiche del settore, dopo quanto successo in Germania. Un vero e proprio colpo di scena per l’azienda del vulcanico ed eclettico Elon Musk, che ora dovrà risponderne nel merito.
Tesla Cybertruck, problemi seri in Germania: arriva lo stop totale alle vendite
Secondo quanto riportato dal portale ‘Spiegel’, Tesla Cybertruck rischia di ricevere uno stop alle vendite in tutta Europa. O quantomeno, a partire dalla Germania. Le autorità teutoniche, infatti, hanno messo in serio dubbio che il nuovo veicolo made in USA possa rispettare gli standard di sicurezza passiva e ricevere così l’omologazione. In poche parole, Tesla Cybertruck non sarebbe in grado di soddisfare quelli che sono i requisiti minimi per rendersi immatricolabile nell’Unione Europea.
In particolare, preoccupano le forme estremamente spigolose e rigide (quella del frontale, soprattutto ndr), potenzialmente pericolose o letali nel caso di contatto con pedoni, ciclisti e altre auto. Forme che rischierebbero di non essere omologabili alle strutture a deformabilità programmata, necessarie per la protezione di chi è all’interno dell’abitacolo in caso di incidente. Inoltre, mancano dati ufficiali circa crash test indipendenti su Tesla Cybertruck. Un qualcosa di fondamentale per passare l’esame finale di immatricolazione in Europa, dove gli standard e i criteri di sicurezza stradale sono ben più severi e rigidi rispetto a quanto accade Oltreoceano.