Il calendario della Formula 1 per il 2024 è completo, ma Imola e Monza rischiano di salutare il mondiale: l’annuncio fa tremare tutti
Sulla carta i tifosi di Formula 1 dovranno attendere ancora due mesi prima di sentire un motore accendersi in pista, ma in realtà l’attesa sarà più breve. Dai primi di febbraio arriveranno le presentazioni delle nuove monoposto e c’è già il calendario 2024. Ora però sappiamo che Imola e Monza sono a rischio addio ed è una botta durissima per tutti.
Partiamo dalle certezze attuali. Gli unici test prestagionali sono stati calendarizzati in Bahrain dal 21 al 23 febbraio e poi lo stesso circuito ospiterà anche la prima gara ad inizio marzo, seguita la settimana successiva dall’Arabia Saudita. Per rispettare il mese del Ramadan, entrambi i Gran Premi si correranno di sabato.
Quindi un ciclo di gare tra Asia e Medio Oriente, con il GP d’Australia a marzo come terza prova e l’anticipo del Gran Premio del Giappone spostato ad inizio aprile. Tornerà in calendario anche il Gran Premio di Cina a Shangai che manca dal 2019.
Dal 19 maggio, con il GP dell’Emilia Romagna che torna dopo l’annullamento di quest’anno a causa delle alluvioni (la gara sarà recuperata nel 2026), la lunga parentesi europea. Unica eccezione, la gara del Canada il 9 giugno.
Altra variazione importante: l’Azerbaigian e quindi Baku posticipati a settembre. La gara arriverà a metà mese, dopo il GP d’Italia a Monza. Dal 20 ottobre in poi sono in programma due triplette. La prima comprende Austin, Città del Messico e Interlagos. La seconda invece Las Vegas, Losail e Adu Dhabi che chiuderà la stagione domenica 8 dicembre.
Sullo sfondo però c’è la minaccia, concreta e attuale, di veder sparire la Formula 1 all’improvviso sia da Imola che da Monza. In fondo la strategia di Liberty Media che organizza il Mondiale è stata chiara fin da subito: rispetto della tradizione, ma fino ad un certo punto perché il business richiede impianti nuovi.
Così sono arrivate gare inedite come quelle in Arabia Saudita ma anche a Miami e Las Vegas. Prossima tappa New York, un’idea che la FOM (Formula One Management) e quindi Liberty Media coltiva da tempo. Ma anche una nuova gara in Francia, probabilmente a Nizza, e lo spostamento del GP di Spagna su un circuito cittadino a Madrid.
In tutto questo tourbillon c’è l’Italia doppiamente a rischio. Sia Imola che Monza hanno un contratto in essere fino al 2025, ma sul circuito dedicato a Enzo e Dino Ferrari ci sarà una gara l’anno successivo per recuperare quella persa otto mesi fa. Poi il buio, anche se l’idea di prolungare per altri cinque anni esiste.
Come esiste però la possibilità concreta che la Formula 1 lascia l’Italia. Lo ha detto chiaramente Stefano Domenicali, ad di FOM, ai microfoni di GR Parlamento su Radio Rai. Da mesi spinge per gli ammodernamenti dei due impianti, soprattutto quello brianzolo.
Servono investimenti da parte del governo e tempi più veloci per aggirare la burocrazia stagnante. “L’Italia deve capire davvero come gestire questa situazione. I lavori a Monza dovevano partire a settembre ma, ad oggi, ancora non sono iniziati. Questo non va bene perché bisogna fare molta attenzione a questioni come queste. Stiamo trattando, ma abbiamo bisogno di elementi per portare avanti questa trattativa”. Per ora solo una minaccia, ma concreta.
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