Il circus della F1 ha regalato annate spettacolari e combattute sino all’ultima curva dell’ultimo Gran Premio. L’annuncio sulla penalità sconvolge
Lo spettacolo a cui hanno assistito gli appassionati nel 2023 è stato piuttosto monotono. Max Verstappen ha vinto 19 gare su 21, lasciando solo le briciole agli avversari. Coloro che si sono avvicinati al Motorsport negli anni precedenti hanno potuto almeno assistere all’entusiasmante sfida al vertice tra l’olandese della Red Bull Racing e Lewis Hamilton.
Nel 2012, nell’era ancora dei motori termici V8, la F1 aveva un sapore molto diverso. Le possibilità di salire sul primo gradino del podio erano tutt’altro che remota per i piloti del midfield. Si giocarono il titolo mondiale, sino alla fine, Sebastian Vettel e Fernando Alonso. Quest’ultimo, dopo aver perso per un soffio il titolo mondiale nel 2010, ci riprovò nonostante la forza della RB di Sebastian Vettel.
In quell’annata Fernando dimostrò una forza psicologica impressionante. Come ammise in più di una circostanza non stava solo lottando contro un collega ma contro un’armata capitanata da Adrian Newey. Lo spagnolo non avrebbe dovuto lasciare punti per strada. Ai tempi c’era anche una Lotus in grande salute che con Romain Grosjean volava su tanti tracciati del calendario. Il driver franco-svizzero registrò diversi risultati positivi, ottenendo podi e prestazioni di alto profilo.
Grosjean, in carriera, ha alternato buoni risultati a passaggi a vuoto preoccupanti. Uno degli episodi che, in negativo, caratterizzano la sua carriera avvenne in occasione del Gran Premio del Belgio 2012. In quella circostanza, Grosjean commise uno sbaglio al via clamoroso, creando il panico alla prima curva. La Lotus, lanciata a massima velocità, decollò e sfiorò il casco dello spagnolo della Ferrari. Ai tempi non c’era ancora l’halo e un impatto del genere sarebbe potuto risultare fatale per il numero 14.
Formula 1, l’ammissione di Grosjean su Alonso
Dopo l’azione sconsiderata allo start del GP del Belgio del 2012, Romain Grosjean fu aspramente criticato da diversi piloti. I giudici di gara decisero di fermarlo per una tappa. Venne squalificato nel GP d’Italia, diventando il primo, in era moderna, a subire un trattamento del genere per motivi disciplinari. Romain, in carriera, si è preso anche altri spaventi, rischiando di perdere la vita in occasione della tappa di Sakhir nel 2020. Il pilota francese è tornato a parlare degli alti e bassi della sua carriera in F1.
In una intervista rilasciata ai canali ufficiali del circus ha ricordato che aveva debuttato sulla Renault nel 2009, dimostrando subito il suo valore. La prima stagione completa in F1, alla corte della Lotus, fu condita da due podi. Con il passare dei Gran Premi l’approccio del francese cambiò e per un valido motivo. I risultati migliorarono e “a quel punto arrivo al secondo posto in Canada, e poi ecco Valencia. Da allora le cose sono andate male perché ho provato a vincere invece di accettare a volte che il quarto, il quinto, il secondo, il terzo posto fossero comunque buoni. Volevo solo vincere. Ecco perché ritengo che sia successo l’incidente a Spa“, ha spiegato Romain.
La risposta di Alonso, dopo l’agghiacciante crash, fu clamorosa e inaspettata. “Spa è stato un errore, ma ho accettato penalità, anche se penso che sia stata troppo dura. Non ne vado fiero. Ricordo di aver mandato un messaggio a Fernando: ‘Mi dispiace, sono felice che tu stia bene’. La sua risposta fu: ‘La penalità è troppo dura, ti riscatterai’“, ha confessato Grosjean. Quel DNF pesò tantissimo nell’economia del Mondiale. Alonso perse di soli 3 punti il confronto finale con Vettel, perdendo la chance di laurearsi campione del mondo per la terza volta al volante della Rossa. Da allora la Scuderia modenese non si è più giocata, sino alla fine, un riconoscimento iridato.