Quanto fatto da Alex Camera è davvero straordinario. Con il suo corpo è riuscito a compiere un’impresa a dir poco straordinaria.
Fin dall’alba dei tempi, gli esseri umani hanno cercato di spingersi sempre oltre ogni limite. Lotte fra uomini, sfide fra donne, innovazioni tecnologiche, invenzioni meccaniche, sculture, pitture, studi scientifici, organizzazione sociale e quant’altro.
Quanto eseguito da Alex Camera recentemente, senza ombra di dubbio, ricorda le imprese quasi sovrumane che specialmente ai tempi dell’antica Roma – e non solo – donavano gloria e orgoglio a volontà a chi le realizzava e palpitazioni infinite a chi le ammirava. Lo straordinario atleta italiano ha letteralmente trainato un aereo storico con il suo corpo.
L’impresa gli è valsa l’ennesimo record, l’ennesima soddisfazione personale, l’ennesimo primato di cui si parlerà abbondantemente nei giorni e nei mesi a venire. Il nativo di Pordenone ha sorpreso ancora una volta con un’impresa destinata a permeare nel tempo. Scopriamo cosa è stato in grado di fare nel dettaglio.
Alex Camera e la sua impresa da brividi: ecco cosa è stato in grado di fare
Alex Camera ha ancora una volta sorpreso tutti quanti grazie ad una impresa assolutamente straordinaria. L’atleta, conosciuto per le sue notevoli prestazioni fisiche messe in atto per raccogliere successi in discipline estreme come il trascinamento di oggetti particolarmente pesanti e grandi, ha trainato l’aereo bombardiere Caproni di Gabriele D’Annunzio a Nervesa della Battaglia (Veneto), sede della fondazione Jonathan Collection, che è guidata da Giancarlo Zanardo e rappresenta una sorta di museo dell’aeronautica che colleziona e fa volare i più famosi velivoli storici (fra cui il triplano Fokker del Barone Rosso). Qualcosa di a dir poco strepitoso, non è vero?
Anche perché parliamo di un velivolo dotato di caratteristiche a dir poco impressionanti; doppia fusoliera, biplano con gondola centrale, 11 metri di lunghezza, 22,7 di apertura alare e un motore Isotta Fraschini da 150 CV di potenza massima. Come dimenticare, poi, il peso colossale di 2.600 chilogrammi – a secco – per un mezzo capace di ospitare 800 chilogrammi di bombe e addirittura due mitragliatrici.
Il peso totale, quindi, può tranquillamente raggiungere i 4.000 kg. Le caratteristiche sono a dir poco impressionanti, ed impressionante è anche ciò che Alex Camera è riuscito a compiere. Munito della sola imbracatura, ha trainato fuori dall’hangar l’aereo famosissimo con la sola forza delle sue braccia e delle sue gambe. Un successo a tutto tondo, che vede l’atleta in questione chiudere il 2023 come meglio era veramente impossibile fare. Che sia una motocicletta da corsa o un potente aereo da guerra, Alex Camera è sempre pronto ad imporsi da assoluto protagonista ed intrepido atleta in ogni sfida che gli si pone davanti: un gladiatore dei nostri tempi, praticamente.
Un’impresa a prova d’arte e un quadro pieno di storia
Si dice che ogni gesto possa rappresentare qualcosa nel corso del tempo. Se così è, è proprio vero che ogni impresa compiuta ha una storia alle spalle e un’altra dinanzi a sé. E’ il caso di quanto eseguito recentemente da Alex Camera con l’aereo bombardiere Caproni di Gabriele D’Annunzio. Tutto questo è stato possibile grazie anche alla fondazione Jonathan Collection. L’ennesima impresa è avvenuta a Nervesa della Battaglia (Veneto), come precisato qualche riga fa. Un luogo in cui Alex aveva già trainato 4 velivoli storici pesanti (in totale 2.340 kg); lo aveva fatto in 2 minuti e 36 secondi.
E negli ultimi giorni, con la fondazione che ha completato la ricostruzione del bombardiere Caproni, ecco che Alex Camera si è inserito ancora di più all’interno dei canali di storia dell’Italia. L’atleta è stato chiamato dalla fondazione per una dimostrazione finita nel miglior modo possibile. Ma cos’ha di tanto speciale tale aereo? E’ il più famoso aereo bombardiere realizzato dall’ingegnere Gianni Caproni – nel 1913 – e uscito degli stabilimenti di Somma Lombardo nel ’15.
E’ stato utilizzato dal Corpo Aeronautico del regio Esercito italiano nella prima guerra mondiale dal 1916 in poi. Altra chicca; i piloti dell’epoca erano Maurizio Pagliano e Luigi Gori. A questi è stato intitolato l’aeroporto militare di Aviano. Il più famoso è stato però – come ci suggerisce anche il nome – Luigi D’Annunzio, detto il ‘Poeta Aviatore’. Questi conosceva molto bene Gianni Caproni. Il bombardiere, comunque, fu utilizzato in svariate missioni di guerra e nel raid Roma – Tokyo del 1920.
Tale mezzo era rientrato da poco alla base dopo essere andato nel giugno scorso a Pratica di Mare, vicino a Roma, per le celebrazioni del centenario dell’Aeronautica Militare insieme alle evoluzioni delle Frecce Tricolori. Per Alex Camera, quest’impresa si aggiunge sicuramente alle precedenti, ma con un valore storico indiscutibile: quando un’impresa è a prova d’arte, si ottiene un quadro pieno di storia destinato a permanere intramontabile.