Lavorare per Horacio Pagani è un onore. Si tratta di un genio che ha creato un brand che ha fatto la storia dell’industria recente dell’Automotive.
La passione per i motori in Horacio Pagani era così forte che lo spinse a lasciare l’Argentina per inseguire il suo sogno in Europa, in particolare in Italia. Horacio ha saputo, dopo la lunga esperienza maturata in Lamborghini, avere l’intuizione di fondare un brand che superasse nelle aspettative anche le vetture del Toro.
Le Pagani arrivano a cifre da capogiro perché rappresentano la massima espressione tecnologia moderna. Il fondatore del marchio sentiva l’esigenza di produrre supercar spettacolari, allontanandosi dal design della casa di Sant’Agata Bolognese. Se c’è una cosa molto difficile nell’Automotive moderno è quello di creare una identità. Persino le vetture sportive oggi si somigliano tutte. La primissima vettura che lanciò Horacio nell’orbita dei più grandi di questo settore fu la Zonda.
La vettura avrebbe dovuto chiamarsi Fangio e avrebbe avuto un impatto anche superiore con quel nome. Da argentino Horacio voleva celebrare il connazionale, 5 volte campione del mondo di F1, ma alla fine decise di ispirarsi ai venti che soffiano nelle pampas argentina. Nel 1999 la vettura lasciò tutti senza fiato, anche perché si potevano raggiungere velocità impressionati ma con un piacere di guida, difficilmente, imitabile dalla concorrenza.
Le supersportive di Horacio equipaggiano dei motore Mercedes-AMG e presentano soluzioni aerodinamiche estreme che le rendono delle vere opera d’arte. Per Pagani fu l’inizio di un exploit che continua anche ai tempi attuali. Dalla prima Zonda nacquero più varianti: la Zonda F (2005), la Zonda Cinque (2008) e la Zonda R (2009). Nel 2017 è stata presentata, in occasione del Concorso d’Eleganza di Pebble Beach, anche la Zonda HP Barchetta, realizzata in sole 3 unità.
Horacio ha una idea ben precisa anche sulla tecnologia elettrica. L’imprenditore ritiene che non sia ancora scoccata l’ora di mandare in pensione i motori termici. La casa automobilistica di San Cesario sul Panaro ha deciso di intraprendere una strada che non corrisponde a quella di tutti gli altri top brand. La Ferrari lancerà la sua prima auto elettrica nel 2025 e ha investito sull’ibrido. Pagani, invece, ha deciso di non lanciarsi nella mischia prima di essere certa di poter offrire una esperienza di guida straordinaria.
Chi acquista Pagani è un cliente che pretende il massimo. Non si respira il lusso di una Bugatti o il fascino storico di una Ferrari, il brand di Horacio è il non plus ultra in termini di prestazioni termiche brutali. Finché i tecnici non potranno creare una Pagani 100% elettrica top non chiuderanno accordi con Mercedes per propulsori alla spina. Un problema in meno per gli operai in fabbrica che possono continuare a lavorare alla vecchia maniera.
A tal proposito se aveste maturato l’esperienza giusta con i motori, Pagani è un place to be. Si parta da stipendi, secondo i dati pubblicati su Glassdoor, di 17mila euro per un operaio generico circa sino ai 51mila annui di un Designer Senior. Vi sono anche ruoli apicali che superano, ampiamente, i 100mila euro, come il CFO e il Chief Commercial Officer.
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