La Ferrari è diventata una leggenda nell’industria dell’Automotive. Pochi sanno che avrebbe potuto, come del resto BMW, scrivere pagine indelebile anche nel settore delle due ruote.
Il primo pensiero sul Cavallino ricade subito alle iconiche 250 GTO, F40, Enzo e tante altre automobili che hanno scritto pagine indelebile del libro delle supercar. L’immagine vincente in pista delle auto rosse è, da sempre, legata al mondo della Formula 1. Nella categoria regina del Motorsport, e non solo, la Scuderia modenese ha dominato in lungo e in largo, avendo poi delle ricadute sensazionali anche sul piano delle vendite.
Se, invece, ci focalizzassimo sul rosso in ottica motociclistica il primo nome che vi verrà in mente è quello di Ducati. Quest’ultima è il punto di riferimento in MotoGP, Superbike e Supersport. La casa di Borgo Panigale è un simbolo del Made In Italy proprio come la Ferrari. Il Drake era un cultore di auto, avendo cominciato a correre molto giovane e avendo lavorando nel reparto sportivo dell’Alfa Romeo.
Il Commendatore di Modena, dopo l’esperienza acquisita, decise di voler creare un suo brand. Le Rosse sono diventate l’emblema della sportività classica del nostro Paese. Vetture non solo magnifiche sul piano del design, ma che incarnassero i valori racing più puri. I fan della Ferrari sono iniziati a sbucare come funghi già con le prime vittorie in Formula 1. Enzo aveva anche un grande rispetto per i centauri che mettevano a rischio la propria vita ad ogni gara.
Fu Enzo a dare l’occasione al campione di due ruote, John Surtees di eccellere anche in F1, al volante di una Rossa. Il fenomeno inglese è stato ed è rimasto l’unico in grado di vincere in entrambe le categorie top del Motorsport. Anche Tazio Nuvolari ed Achille Varzi, legati a loro volta alla Ferrari, si erano cimentati sulle due ruote. E’ molto più facile per un rider lanciarsi nell’abitacolo di un’auto sportiva che viceversa. Lo dimostra, ancora oggi, il veterano Valentino Rossi.
La moto della Ferrari
Per la creazione di un autentico capolavoro a Maranello si decise di scommettere sulla qualità della messa a punto delle moto inglesi. La Rudge e la Norton erano i punti di riferimento, vantando molti trionfi in pista. Il reparto motociclistico del Cavallino, gestito dal 1932 al 1934 in Viale Trento e Trieste 11 a Modena, durò ben poco. Gli interessi del Commendatore ricaddero sempre più sulle auto, ma una moto fu creata.
Il figlio del Drake, Piero, è tornato a scommettere sulle due ruote. Dopo quattro anni di lavori fu svelata la Ferrari 900 nel 1995. La moto disponeva di un 4 cilindri in linea, raffreddato ad aria da 900 cc a 16 valvole ad iniezione, in grado di arrivare a 265 km/h. Era caratterizzata da un telaio in tubi di alluminio, forcella a steli rovesciati costruiti da Forcelle Italia, ammortizzatori Wps e freni a disco Brembo con pinze a sei pistoncini. I cerchi da 17 pollici e i parafanghi in carbonio la rendevano piuttosto grossa.
In realtà si attestava sulla bilancia sui 172 kg, mentre aveva persino una strumentazione digitale. Sul telaio e sul motore era presente la sigla SF-01M che già aveva fatto sognare molti fan. Potete osservare dei tratti comuni ad alcune supercar dell’epoca come la Testarossa nel video in alto del canale YouTube di Sebastian Pulgarin Velez. Sarà battuta all’asta da Bonhams il prossimo 29 aprile e la cifra finale stimata dal curatore oscilla fra i 90mila e i 120mila euro. La moto non ha lasciato una impronta indelebile, ma troverà un collezionista disposto ad investire un bel gruzzolo per esporla in garage.