La Ferrari ha svanito l’aggancio alla Mercedes di soli 3 punti. Un episodio ha deciso la lotta al secondo posto della graduatoria.
La Ferrari nonostante la delusione per un inizio di stagione al di sotto delle aspettative, si era posta l’obiettivo di conservare lo status di vice campione del mondo. Stavolta a rincorrere Lewis Hamilton e George Russell sono stati i ferraristi, mentre nella passata stagione era accaduto l’esatto opposto. La crescita della SF-23 è stata lampante.
La vettura del Cavallino ha trovato, grazie ad una serie di sviluppi mirati, la quadra dopo la pausa estiva. La SF-23 ha iniziato a consumare meno le gomme e, fondamentalmente, ha capito anche come sfruttare su alcuni tracciati al 100% le potenzialità del mezzo. La SF-23, infatti, è stata una vettura nata male, che passo dopo passo ha cominciato ad inanellare risultati positivi. Nell’arco della stagione Leclerc ha colto 6 podi, Sprint Race escluse.
Il monegasco ha chiuso in crescendo, dimostrandosi un leader. Ha cercato di trascinare la squadra al secondo posto, ma le cose sono iniziate a girare male già nella tappa di Austin dove è stato squalificato. Già con quei punti avrebbe potuto assicurare il sorpasso ai rivali teutonici. E’ andata ancora peggio a Carlos Sainz che, sul tracciato di Las Vegas, ha subito una clamorosa sfortuna.
Ferrari, scoppia la polemica
La Rossa ha dovuto rinunciare ad una vagonata di milioni di euro, perdendo l’occasione di arrivare seconda, a causa di una serie di scelte insensate della direzione gara. Nelle prove libere della tappa nella Città del Peccato lo spagnolo ha fatto a pezzi la sua Ferrari a causa di una collisione con un tombino. Per fortuna non ci sono state conseguenze fisiche per il pilota, ma la SF-23 ha riportato degli ingenti danni.
Il fondo è andato, completamente, distrutto e al di là dei soldi, Sainz è stato costretto a subire anche le penalità per la sostituzione di componenti, dovendo partire dalle retrovie. E’ stato caparbio ad arrivare al sesto posto, ma avrebbe potuto lottare per il podio. Quei punti sarebbero risultati determinanti per il sorpasso alla Mercedes. Quest’ultima, invece, ha chiuso a 406 punti, tre lunghezze in più di Ferrari. Ecco cosa è stato deciso in relazione ai rinnovi dei ferraristi.
La Scuderia ha provato ad ottenere una deroga dalla Federazione per cause di forza maggiore legate alla pista, ma non vi sono stati sconti. Secondo l’ex proprietario della Minardi Paul Stoddart quell’episodio, al penultimo atto del campionato, ha avuto un impatto devastante sulle sorti finali della classifica. Nella sua rubrica per Racingnews365.com Stoddart ha parlato di furto.
“Sainz è stato derubato a Las Vegas con quel tombino, si è trattata di una causa di forza maggiore. Tutte le altre squadre avrebbero deciso di dare il loro assenso, cosa che si sarebbe potuta fare, ma abbiamo ascoltato che la Mercedes non ha voluto, e ci vuole l’unanimità. Quindi, per tutti questi aspetti e per molti altri nel corso della stagione, credo che la Ferrari meritasse il secondo posto nel campionato, negato ancora una volta dalla politica“, ha tuonato Stoddart.