Dacia non smette di stupire. A suggello di un periodo di grande slancio, il marchio romeno ha deciso di realizzare anche un modello ibrido.
Per anni è stato il costruttore alleato di chi voleva acquistare una macchina di ottimo livello senza spendere troppo denaro, ma pian piano Dacia ha cambiato pelle. Anche se i suoi veicoli restano tra i meno costosi sul mercato, oggi i piani sono molto più ambiziosi avendo alzato l’asticella sia della qualità, sia delle proposte, sempre più attente all’ambiente e alla riduzione delle emissioni.
La cosa interessante da notare, è anche nei momenti più bui dell’automotive, come quelli che hanno coinciso con lo scoppio della pandemia, la risposta degli automobilisti è ugualmente stata buona. Un segnale importante del gran lavoro fatto dall’azienda, che negli ultimi anni è riuscita ad ampliare fidelizzazione e fiducia dei potenziali acquirenti in modo considerevole.
Anche la Dacia si dà all’ibrido, come sarà
Dunque, non sorprende che l’uscita della Duster versione 2024 stia suscitando tanta curiosità. La serie, come abbiamo detto, ha finora riscosso grande successo e dal canto suo l’azienda non è stata con le mani in mano, continuando a lavorare per valorizzare sempre di più il marchio.
Ma ora entriamo nel dettaglio di questa ennesima variante modificata. Come le sorelle Sandero e Jogger, condivide la piattaforma CMF-B, la stessa di altri veicoli del Gruppo Renault, a cui il marchio appartiene.
Sotto il profilo dell’estetica l’auto è sicuramente massiccia. e aggressiva. La parte anteriore è molto muscolosa, sebbene non vi siano grosse spigolature. Il target di riferimento ad ogni modo, è più orientato agli spostamenti di tutti i giorni in famiglia, piuttosto che alle gite fuoriporta, magari su fondi non lineari e ai lunghi viaggi.
Non passano inosservate le luci diurne frontali a LED con disegno a Y come al posteriore, le maniglie posteriori discrete, camuffate nelle portiere e i passaruota geometrici in Sparkle, un materiale innovativo proveniente al 20% dal riciclo. Per chi ama caricare sul tetto, sono invece state mantenute le barre.
Come di prassi per tutti i modelli Dacia, lo spazio all’interno non manca, anche se il passo è stato accorciato di 16 millimetri. Lunga 4,34 metri, nella nuova configurazione ha una capienza di 472 litri nel bagagliaio, mentre la vecchia versione si fermava a 445.
Guardando agli interni, per la prima volta su una vettura del brand romeno fa il suo debutto la plancia digitale. Va tuttavia precisato che nell’allestimento di base continuerà ad esserci quella analogica. Presente anche uno schermo centrale da 10″1 rivolto verso il guidatore da limitare il più possibile le distrazioni. Rivisto anche il volante e il vano portaoggetti. Il materiale preponderante è la plastica rigida.
Una novità importante riguardante la motorizzazione è l’abolizione del diesel. In sostituzione è stato introdotto il mild hybrid TCe 130, con batteria da 48 volt e 130 cv a disposizione. A scelta la trazione anteriore o integrale. Il cambio è solamente manuale a sei marce. Volendo ci si può indirizzare vero il full hybrid a benzina 1.6 aspirato da 94 cv, con due unità elettriche e un accumulatore da 1,2 kWh. Qui è invece presente l’opzione cambio automatico.
Confermata la variante GPL, ECO-G 100, con cui, merito dei due serbatoi ci si può spostare per ben 1300 km con il pieno. Sul fronte prezzo ancora non si hanno certezze. E’ quasi certo che si starà sotto i 20mila euro.