Colpo di scena in casa BMW. Lo storico marchio tedesco sembra avere ormai ben poco della propria nazione all’interno delle auto.
Per gli appassionati delle quattro ruote la Germania rappresenta una sorta di paese della cuccagna. Infatti il paese mitteleuropeo è leader da sempre nella produzione automobilistica, avendo al proprio interno una serie di aziende storiche che producono auto di ogni genere.
Uno dei brand più rinomati ed amati a livello internazionale, proveniente proprio dalla Germania, è sicuramente la BMW. L’azienda fondata ufficialmente nel lontano 1917, conosciuta come la Casa dell’Elica produttrice di autoveicoli e motoveicoli e in passato anche di motori aeronautici, con sede a Monaco di Baviera.
Il gruppo BMW tra l’altro ha al suo interno anche due marchi di grande prestigio come Mini e Rolls Royce, allargando dunque il campo sia alle utilitarie sportive ed alle automobili di lusso. Insomma, un brand totale che non può non essere considerato un must nel mondo dell’automobilismo commerciale odierno. Ma dalla Germania spunta una notizia che è come un colpo al cuore per i puristi del marchio.
BMW, altro che tedesca: gli stabilimenti motoristici spostati all’estero
Anche BMW è soggetta al cosiddetto processo di delocalizzazione dei propri stabilimenti. Una notizia piuttosto clamorosa, visto che gli impianti del marchio bavarese erano storicamente tutti presenti su territorio tedesco. Invece, come riportato dall’emittente BR24, gli stabilimenti motoristici sono ormai tutti al di fuori dei confini teutonici.
Dal 2020 la BMW ha deciso di non produrre più i propri motori a combustione in Germania, iniziando a spostare gli impianti in altri paesi. In Europa infatti tali stabilimenti sono presenti nella vicina Austria ed in Gran Bretagna. Per fare le pulci al marchio di Monaco, possiamo dire dunque che i recenti motori automobilistici sono tutt’altro che made in Germany.
C’è un piano dietro a tutto questo. L’azienda ha deciso di trasformare il centro di produzione motoristica di Monaco di Baviera in un nuovo stabilimento, incentrato sulla produzione di nuovi veicoli elettrici sempre targati BMW. La casa tedesca non smetterà come detto di realizzare auto a combustione (benzina o gasolio), ma lo farà lontano dai propri confini.
Dopo la costruzione dell’ultimo motore vecchio stile, il V-8, la BMW ha dunque sgombrato l’impianto in questione, delocalizzando l’asse produttivo altrove. Una notizia quasi clamorosa che però va incontro alle esigenze di rinnovamento e di transizione ecologica. La Germania in questo modo, con il sostegno dei maggiori brand delle 4 ruote, è in prima linea per lo sbarco dell’elettrico in Europa.