Per molti automobilisti italiani sono un vero incubo, ma gli autovelox non sono destinati a sparire: ora però arriva un’ottima notizia
Per molti automobilisti italiani sono un incubo quotidiano, per i Comuni invece una manna e per la legge una necessità. Pochi oggetti nella nostra vita quotidiana dividono come gli autovelox. E adesso arriva una notizia che farà felice chi giuda tutti i giorni.
Il principio di partenza è uno solo, conoscere bene la legge e in questo caso i limiti. Per chi ha la patente da meno di 3 anni, sono 90 km/h sulle strade extraurbane principali e 100 km/h sulle autostrade. Ma in realtà bisogna guardare oltre e vedere quelli validi per tutti.
Sono 50 km/h sulle strade urbane (anche se diversi comuni li stanno portando a 30 km/h), 70 km sulle strade urbane ad alto scorrimento e 90 km/h sulle strade extraurbane secondarie. E ancora 110 km/h sulle strade extraurbane principali, che scendono a in caso di pioggia o neve e 130 km sulle autostrade e le tangenziali.
In base quindi all’infrazione sarà determinata anche la sanzione. Fino a 10 km/h in più sono 42 euro, da 11 a 40 km/h 173 euro e 3 punti detratti sulla patente, da 40 a 60 km/h in più 543 euro, 6 punti dalla patente e sospensione da 1 a 3 mesi. Infine da 61 km/h in su sono 845 euro, 10 punti sulla patente e sospensione da 6 a 12 mesi.
Attenzione, perché tra quello che segna il nostro contachilometri e la taratura dell’apparecchio per l’autovelox c’è un limite di tolleranza. Ma arriva al massimo a 6,5 km/h in autostrada.
Svolta autovelox, annullate le multe: tutto quello che c’è da sapere per gli automobilisti
Gli autovelox possono essere installati dai Comuni, in collaborazione con la polizia locale, ma anche dall’Anas sulle Statali, con le forze dell’ordine. Inoltre dalle concessionarie delle autostrade in accordo con la Polizia Stradale. E gli incassi finiscono nelle casse dei proprietari o dei gestori delle strade dove sono posizionati gli autovelox.
Per capire di cosa stiamo parlando, basta ricordare le cifre raccolte nel 2022. Record assoluto per la città di Firenze con 23.273.000 euro, seguita da Milano con 12.979.000 euro e da Genova con 10.768.000. Poi Roma con 6.152.000, Bologna con 4.292.000, Venezia con 4.208.000, Palermo con 4.122.000, Potenza con 2.890.000 e Torino con 2.582.000. In totale, quasi 76 milioni di euro, in pratica un pezzo di manovra finanziaria.
Automobilisti indifesi quindi? In realtà no, perché gli autovelox fissi esattamente come quelli mobili devono essere ben visibili per chi circola. E devono essere segnalati, anche quando sono postazioni mobili, da cartelli fissi o dispositivi luminosi, almeno 250 metri prima sulle autostrade e sulle strade extraurbane principali, 150 metri sulle extraurbane secondarie e 80 metri sulle altre strade.
In più, gli apparecchi devono essere preventivamente omologati e se chi emette la contravvenzione non ha rispettato queste regole, scatta quindi il ricorso. Non è la prima volta, ma di recente è successo in provincia di Lecce, dopo un ricorso presentato al giudice di pace di Lecce.
Ha annullato alcune multe scattate dopo il controllo dell’autovelox lungo le strade del Salento. In un caso, come spiega il Quotidiano di Puglia, perché la società multata non era obbligata a comunicare i dati personali e della patente del conducente.
In un altro caso, invece, a Gallipoli l’autovelox mobile della polizia municipale sulla Statale 101, non era adeguatamente segnalato. Il Comune non ha fornito la prova del fatto che lo strumento fosse collocato correttamente e anticipato da una segnalazione e quindi niente multa.