Una vettura che fino a qualche anno fa rappresentava il futuro, il sogno moderno di tanti guidatori italiani. Ma oggi che fine ha fatto?
Più gli anni ed i decenni passano, più il gusto e la richiesta del pubblico nel mondo automotive cambia. Ciò che veniva considerato negli anni ’80 o ’90 come un mezzo moderno, all’avanguardia e stilisticamente futuristico oggi potrebbe infatti rivelarsi come retrò e fuori moda.
Il design e l’architettura automobilistica è tendenzialmente cambiata. Oggi si cercano soprattutto forme compatte e rotondeggianti, come simbolo di stabilità ma soprattutto di comodità delle vetture. Va molto di moda il telaio armonico ed i segmenti tipo Suv, come dimostrano le evoluzioni anche di marchi e modelli storici.
Ma in Italia, i più attenti ed appassionati di 4 ruote, ricorderanno sicuramente un modello di autovettura che fino a qualche anno fa veniva considerato l’esempio dell’avanguardia. La vera auto del futuro, desiderata da tanti per trasferirsi direttamente nel 2000. Eppure oggi sembra essere un modello dimenticato e solo vintage.
La favola dell’Italdesign Aztec, l’auto del futuro con soli 18 esemplari viventi
L’auto del futuro di cui parliamo è la mitica quanto dimenticata Italdesign Aztec. Ovvero la vettura sportiva italiana prodotta dal 1988 al 1992 dallo studio di design del grande Giorgetto Giugiaro. Fu presentata al Salone di Torino per celebrare i 20 anni dalla fondazione dell’azienda.
Un’auto sportiva al 100% con forme cromate e futuristiche. La Aztec viene ricordata come un abitacolo biposto, con stile roadster e soprattutto con motore di derivazione Audi turbocompresso accoppiato a un sistema di trazione integrale derivato dalla Lancia Delta HF Integrale. Gli interni erano completamente in pelle e con uno dei primissimi quadri strumenti e sistema di navigazione satellitare, che rappresentavano la vera idea di futuro e tecnologia della Aztec.
Inizialmente Giugiaro non aveva previsto una produzione sul mercato della Italdesign Aztec, creata solo one-shot come esempio di architettura moderna. Ma l’industriale giapponese Mario Myakawa si innamorò dell’auto e utilizzò la sua ricchezza per creare una versione da immettere sul mercato. Sembra ne fossero stati prodotti solo 18 esemplari, tra l’altro approvati per poter circolare in strada.
Oggi tali esemplari di Aztec sono molto ricercati dai collezionisti più accaniti, i quali avranno presto l’occasione di contendersene un modello originale. Nell’asta di Bonhams del 25 novembre verrà messa in vendita una di queste automobili sportive progettate da Giugiaro, perfettamente funzionante, valutata tra i 180 ed i 220 mila dollari. Un pezzo rarissimo che rappresenta il design italiano di una volta.