Non molti sanno che uno dei modelli più bistrattati della storia della FIAT, la Duna, ha avuto un’erede. Ecco quale è stata.
E’ stata sempre un vanto italiano la FIAT, che ha prodotto nella sua storia macchine passate alla storia. Basterebbe solo citare la 500, che è diventata nel corso dei decenni non solo uno status-symbol ma anche uno dei prodotti italiani più conosciuti e iconici all’estero. Oggi è inglobata nel mondo Stellantis, che ne ha accentuato anche il carattere internazionale. Infatti nel tempo il marchio torinese ha deciso di espandere le proprie mire su altri mercati, producendo vetture che da noi nella stragrande maggioranza dei casi non abbiamo mai visto.
Tra i Paesi dove è più sviluppato il marchio FIAT c’è il Brasile, dove la casa italiana per certi versi si è sbizzarrita come non mai con modelli anche audaci che mai hanno valicato quei confini, come la nuova Uno, ma anche la Mille, e la Palio, forse uno dei rari casi visti in Italia. C’è stata anche la Palio Adventure, con carrozzeria station wagon e dall’aspetto quasi da SUV.
Senza dimenticare poi per il mercato dell’Est Europa la Siena, la Grand Siena, versione con carrozzeria da berlina a quattro porte, e la Linea, una specie di Punto ma più elegante, oltre a Perla e Viaggio. La prima però è stata ispirazione per il modello che in pratica ha sostituito la Duna, la berlina del segmento B prodotta dalla FIAT in Sudamerica dal 1985 al 2000 e importata anche in Europa tra il 1987 e il 1991. Una macchina versatile ma decisamente poco appariscente, tanto che per molti esperti fu un vero flop, tanto da divenire una delle auto più brutte mai prodotte dal marchio italiano.
FIAT Palio, ecco l’erede “poco” fortunata
Ebbene in pochi sanno che la Duna ha avuto una “figlia”, anche lei però dal destino decisamente poco fortunato. Parliamo della Albea, destinata al mercato dell’Est Europa, prodotta dal 2002 al 2012. Derivata dal progetto 178, come detto è un’evoluzione della Fiat Siena e venne costruita dalla Tofaş nello stabilimento di Bursa in Turchia e assemblata nello stabilimento Sollers di Naberežnye Čelny in Russia.
Nata come una berlina tre volumi compatta, riprende gran parte dello stile della carrozzeria nonché degli interni della Siena. Cambia però la parte posteriore con una coda più lunga e un bagagliaio più capiente, come piaceva al pubblico a cui era diretta. Il design fu affidato a Giorgetto Giugiaro, che ha disegnato anche la Fiat Palio. Lunga 4,186 metri e larga 1,703, si distingueva per lo spazio interno.
Tra i motori disponibili un 1.2 Fire a otto e sedici valvole da 60 e 80 cavalli (poi subentrò il 1.4 Fire 8 valvole da 77 cavalli), il 1.6 16 valvole da 103 cavalli e il diesel 1.3 Multijet 16 valvole da 69 cavalli. Due gli aggiornamenti, nel 2006 e nel 2008, che riguardarono soprattutto gli interni. Ma a dire il vero non fecero mai fare il salto di qualità a questa FIAT, che pagò la concorrenza della Dacia Logan, proposta a prezzi di listino più bassi, nonché della Skoda Fabia, allora alla sua prima apparizione nella versione a tre volumi.