Lo sport italiano si tinge di nero per quanto accaduto nelle ultime ore. E’ addio ad una vera e propria leggenda.
Lutto per il mondo dello sport italiano. Se n’è andata una vera leggenda. La notizia ha commosso tutti gli appassionati, che hanno immediatamente fatto sentire la loro vicinanza alla famiglia con moltissimi messaggi di cordoglio.
E’ certamente una notizia che nessuno avrebbe mai voluto avere. Ad andarsene è uno dei grandi nomi del motociclismo, e la sua eredità verrà certamente ricordata e omaggiata, come testimonia la grande commozione di appassionato e addetti ai lavori.
Mariano Fioravanzo è senza dubbio stato capace di realizzare grandi cose. La sua carriera parla per lui, come anche le testimonianze di chi lo ha conosciuto bene, che in queste difficili ore ha lasciato il proprio ricordo. Considerato uno dei migliori tecnici del motociclismo italiano e mondiale, era da tutti conosciuto come modesto e riservato, ma non per questo meno influente. Il suo valore non è mai passato inosservato dinanzi agli occhi degli appassionati del motorsport e gli amanti delle due ruote, che infatti adesso lo piangono e ricordano con affetto.
A 73 anni se n’è andato. Ma il suo ricordo e quello delle sue creature non potrà mai farlo. A partire dalla BMW F650, il primo progetto al quale venne messo a capo. L’enduro monocilindrico che Aprilia progettò per il marchio tedesco è uno dei suoi gioielli, tutt’oggi la BMW più venduta di tutti i tempi, che a suo tempo aiutò e molto i conti dell’azienda. Come dimenticare, poi, la RSV Mille e la RSV4, motociclette che sono entrate nella storia delle due ruote. Di lui in molti hanno parlato e parleranno, ma chi lo ha vissuto davvero non può fare altro che piangerlo e ricordare la grandezza dell’uomo e del professionista.
A partire da Carlo Pellizzon, collaudatore storico dell’Aprilia che lo riteneva “una persona instancabile, mai sopra le righe e molto cauto nel giudicare nonostante la sua grandissima esperienza”. Anche Mariano Roman, oggi amministratore delegato di Fantic Motor e in passato direttore tecnico dell’Aprilia, ha voluto dare – come riportato dalla Gazzetta dello Sport – un ultimo saluto all’ex collega e amico: “Uno dei tecnici più capaci nel panorama motociclistico mondiale. Era un grande tecnico ma prima di tutto un grande amico”.
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