L’odiata imposta automobilistica che grava annualmente su ogni vettura targata subirà abolizioni e agevolazioni importanti
Il bollo auto, quella tassa annuale sul possesso dei veicoli a motore, continua a dividere l’opinione pubblica in Italia. Considerato da molti automobilisti come un onere eccessivo, il bollo è diventato un argomento di discussione acceso tra i contribuenti e le istituzioni governative. La tassa, calcolata in base ai cavalli del veicolo e alla regione di residenza del proprietario, spesso viene percepita come ingiusta e poco trasparente. Molti contribuenti lamentano la mancanza di una diretta correlazione tra l’importo del bollo e i servizi offerti dalle amministrazioni locali in termini di manutenzione e miglioramento delle infrastrutture stradali.
I cittadini italiani non chiedono solamente una semplificazione delle modalità di calcolo del bollo, ma anche una maggiore chiarezza sul destino dei fondi raccolti. L’opinione generale è che il denaro proveniente da questa tassa dovrebbe essere investito in manutenzione stradale, segnaletica, e progetti mirati a migliorare la sicurezza sulle strade.
La richiesta di trasparenza si fa quindi sempre più pressante, con la necessità di rendere visibile ai contribuenti come i fondi del bollo auto vengono effettivamente utilizzati per il bene della collettività. Con la nuova riforma fiscale si andrà in contro a modifiche sulla modalità di funzionamento di questa odiata tassa, andiamo a vedere nel dettaglio cosa cambierà.
Abolizioni, agevolazioni ed esenzioni per il bollo 2024
Il bollo auto sopravvivrà anche nel 2024. Come già negli anni precedenti, però, alcune categorie di persone e mezzi avranno la possibilità di beneficiare di agevolazioni dedicate ed esenzioni. Addirittura possiamo anche parlare di una abolizione, ma che riguarderà davvero una sottilissima fetta dell’enorme torta propinata con cadenza annuale ai possessori di mezzi a motore targati.
Partiamo dall’abolizione: vista la volontà dell’attuale governo di procedere verso lo smantellamento delle cosiddette “microtasse”, procedura inserita nella manovra fiscale di qualche giorno fa, potrebbe beneficiarne anche l’odiato superbollo, vera e propria ghigliottina italica nei confronti delle super car con più di 185 kW di potenza. L’abolizione del superbollo, che frutta un nonnulla all’erario, faciliterà la compravendita di veicoli performanti, di cui l’Italia è produttore leader nonché simbolo in tutto il mondo.
Le agevolazioni e le esenzioni, invece, riguarderanno varie categorie e soggetti che andremo ad elencare. Partiamo con le esenzioni dal pagamento del bollo per i titolari di disabilità in base alla legge 104/1992 che verranno confermate anche per il prossimo anno. Parlando di auto elettriche, Piemonte e Lombardia prevedono l’esenzione del bollo per sempre per chi acquista un’auto elettrica. Le altre Regioni riconoscono l’esenzione della tassa automobilistica, in caso di un acquisto di un auto a emissioni zero, per cinque anni a partire dalla data di immatricolazione e un’agevolazione del 75% dal sesto anno.