Vi sono modelli che hanno lasciato un segno nel cuore dei fan della Ferrari. Nessuno si aspettava questa notizia su uno di loro.
E’ stata la prima vettura ibrida della casa modenese e ha inaugurato un nuovo corso. Introdotta nel 2019 ha avuto una sorella in pista che ha consentito a Charles Leclerc di vincere i suoi primi 2 Gran Premi in F1 e a Sebastian Vettel di conquistare l’ultimo trionfo della sua straordinaria carriera. Il modello stradale è diventato il gioiello di punta della collezione del Cavallino.
I puristi, inizialmente, hanno storto il naso al lancio della SF90, la prima ibrida PHEV (Plug-in Hybrid Electric Vehicle) della gamma. La supercar, grazie alla combinazione del V8 e del pacco batterie agli ioni di litio, raggiunge i 1000 CV. Il concetto portato avanti anche in pista ha consentito, dopo numerosi anni di esperienza nella massima categoria del Motorsport, di lanciare su strada questa tecnologia all’avanguardia. La parte elettrica in un’auto sportiva rappresenta un bel plus, ma nasconde anche dei problemi.
Già in Formula 1 era emerso in modo chiaro quanto a Maranello si fossero complicati la vita, provando a recuperare lo svantaggio dalle Power Unit Honda e Mercedes. Proprio da una potenza extra legata al flussometro nacque una indagine della FIA che si concluse con un accordo segreto che segnò i due anni successivi nel circus. La tecnologia motoristica, in ogni caso, ha generato una delle vetture del Cavallino più potenti di sempre.
La SF90 Stradale vanta lo speciale e-Manettino, riuscendo persino a viaggiare anche in modalità elettrica. In autostrada, sino ai 130 km/h, si può tranquillamente correre in modalità silenziosa. Con quella Performance, invece, il motore a benzina è sempre attivo per godere della piena disponibilità della potenza richiesta con ricarica della batteria. Con la Qualify la parte termica ed elettrica lavorano insieme, riuscendo a sfruttare al 100% la potenza dei motori.
Problema inatteso per la Ferrari
La SF90 Stradale è un concentrato di tecnologia estremo. E’ presente il controllo di stabilità e il servosterzo elettrico torque vectoring per una elettronica avanzatissima. Con un rapporto peso/potenza di 1.57 kg/cv e 390 kg di carico aerodinamico a 250 km/h la vettura modenese rimane incollata alla strada per raggiungere velocità supersoniche. In meno di 7 secondi la SF90 Stradale scatta da 0 a 200 km/h e può arrivare a toccare i 340 km/h.
Una top speed da F1, nata dal lavoro dei tecnici italiani che si sono aggiudicati l’International Engine of the Year, un risultato mai raggiunto prima da nessun altro motore. E’ anche una delle Ferrari più costose di sempre. E’ proposta ad un prezzo compreso tra 440.468 euro e i 490.488 euro. La variante Spyder oscilla tra i 478.498 euro e i 528.518 euro. Ben 600 modelli sono stati richiamati perché a rischio incendio a causa di possibili perdite d’olio dal tubo di mandata del turbocompressore.
Il problema? La presenza di un tubo più sottile del previsto e quindi più soggetto a eventuali problemi. I proprietari dovranno evitare di guidare i proprie bolidi per non rischiare un barbecue. I rivenditori, naturalmente, sostituiranno gratuitamente i tubi di mandata olio del turbocompressore. Dal 20 settembre 2023 il problema è stato risolto in fabbrica. Bloccate, invece, le vendite di SF90 consegnate in precedenza ai concessionari in attesa della riparazione.