Brutta notizia per il gruppo Stellantis, che avrà a che fare con una enorme tegola. Ecco cosa succede e chi sta rischiando.
Negli ultimi mesi, per il gruppo Stellantis è arrivata una buona notizia, che riguarda il sorpasso sulla Tesla nella vendita di EV in Europa. Ovviamente, la holding multinazionale olandese è un gruppo che contiene 14 marchi, mentre la casa americana è un costruttore singolo, ma è comunque una soddisfazione per il CEO Carlos Tavares ed i suoi uomini, che sono sempre stati considerati indietro sulle auto elettriche. Le vetture ad emissioni zero sono un’assoluta priorità per il colosso controllato da John Elkann, come ci confermano i piani per il futuro.
Infatti, Stellantis vuole vendere solo auto elettriche in Europa a partire dal 2030, arrivando al 50% di vendite EV negli USA, un obiettivo molto ambizioso, ma che testimonia la grande fiducia che c’è nelle nuove tecnologie. Il colosso italo-olandese, dunque, ha le idee molto chiare, ma ora dovrà fare i conti con un serio problema, che vede il nostro paese come protagonista. Tutti i dettagli.
Stellantis, disastro per lo stabilimento di Cassino
Uno degli stabilimenti più importanti in Italia per il gruppo Stellantis è quello di Cassino, situato nel Lazio, in provincia di Frosinone. Secondo varie fonti, questo impianto sta rischiando di essere trasformato in un termovalorizzatore, almeno per una sua buona parte, cosa che ha portato allo stop alla produzione, un vero e proprio disastro per un colosso di questo tipo, ma anche per i lavoratori impegnati nella fabbrica.
Non si tratta del primo caso di problematiche per gli stabilimenti italiani, visto che lo stabilimento di Melfi verrà fortemente rimpicciolito, con il rischio di portare ad un grande licenziamento dei dipendenti. Pensate che l’impianto di Cassino, aperto dalla Fiat il 15 di ottobre del 1972, è ora a serissimo rischio, pur essendo in attività da oltre mezzo secolo, rientrando in uno dei più storici siti di produzione del nostro paese in termini di automotive.
Una delle ipotesi è quello di trasformarlo in un termovalorizzatore, di cui si è parlato negli scorsi giorni e che, purtroppo, pare molto realistica. Preoccupazione tra lavoratori e sindacati, per un complesso di produzione storico che rischia di veder del tutto rivoluzionato il proprio scopo, ed è normale che i lavoratori impegnati nella produzione di auto vedrebbero a serio rischio il loro posto.
Considerando i noti problemi di Melfi e l’aggiunta di quelli di Cassino, si rischia di vedere la produzione di Stellantis del tutto fuori dall’Italia, anche se c’è ancora il centro di Pomigliano d’Arco in attività. La holding multinazionale olandese, tra i suoi marchi, vede diverse case italiane con la Fiat, l’Alfa Romeo, la Lancia, la Maserati e l’Abarth, e tutte queste potrebbero presto ritrovarsi ad essere prodotte all’estero. Parliamo di una situazione a dir poco assurda, ma che per il momento non vede possibili grandi soluzioni. Nelle prossime ore sono attese comunicazioni più importanti, per quello che rischia di diventare un vero e proprio dramma nazionale.