La Fiat Panda è pronta a tornare sul mercato e a sorprendere tutti con il suo prezzo sempre da low cost. Le ultime indiscrezioni
La celebre citycar italiana è stata in grado di conquistare il cuore degli automobilisti, resistendo al trascorrere del tempo grazie ai suoi continui aggiornamenti. Il suo successo commerciale è stato il risultato di una combinazione di fattori che hanno contribuito a renderla un’icona dell’industria automobilistica.
Il suo design squadrato e compatto introdotto nel 1980 dalla matita di un giovane Giugiaro ha unito praticità e versatilità, rendendola una vettura ideale per la guida in città.
L’ampio spazio interno e il generoso vano di carico sono diventati punti di forza fondamentali, uniti alla economicità generale. Il progetto di alta qualità e il motore Fire simbolo di affidabilità l’hanno resa una scelta ideale per coloro che cercavano un’auto economica da mantenere. Con il debutto della nuova versione che si avvicina, FIAT promette di mantenerne le caratteristiche di auto economica ed affidabile che la contraddistingue da decenni.
La Fiat Panda del futuro, c’è una novità importante
Il futuro di Panda è previsto nel corso del prossimo anno e se volessimo anticiparne alcuni dettagli costruttivi potremmo iniziare sbirciando da come è stata progettata la nuova nata del gruppo Stellantis, nonché sorella quasi gemella della nostrana Panda.
Infatti è stata da poco lanciata dalla casa francese la nuova Citroen ë-C3, con cui la citycar torinese condividerà gran parte del progetto, incluso il pianale Smart Car del gruppo, il powertrain elettrico e la batteria che lo alimenterà. È proprio questo l’argomento che andremo ad approfondire nel contenuto di questo articolo.
L’attenzione ricade sulla scelta del tipo di batterie che FIAT installerà sulla futura Panda. Quest’ultima sarà dotata di un pacco batteria al litio-ferro-fosfato (LFP), diverso per caratteristiche chimiche rispetto a quelle più comunemente usate.
Appunto, ad oggi la tipologia più utilizzata dalle case automobilistiche sono le rinomate batterie agli ioni di litio. Una definizione generica a fare un po’ i pignoli. Infatti queste andrebbero suddivise in due principali tipologie: le più comuni NMC (nickel-manganese-cobalto) e le più pregiate NCA (nickel-cobalto-alluminio) utilizzate ad esempio da Tesla.
Entrambe hanno al loro interno il cobalto, minerale costoso e difficilmente reperibile, dall’impatto ambientale causato dall’estrazione e dallo smaltimento. L’assenza del cobalto riduce di oltre il 50% il costo del pacco batteria mantenendo, tra l’altro, una maggior stabilità termica, una sicurezza superiore e garantendo una vita più lunga negli anni.
Il gruppo Stellantis ha scelto, invece, di adottare una soluzione più economica ed ecologica, le batterie al litio-ferro-fosfato (LFP) che promettono comunque un’alta densità energetica e una maggiore affidabilità nel tempo. Tutto questo permetterà anche di mantenere il prezzo della futura Panda a un livello contenuto, anche se, ovviamente, più alto della versione attuale.
Le indiscrezioni di stampa riferiscono di un pezzo di circa 20mila euro per la nuova Panda, decisamente più basso di quello di tante auto elettriche non necessariamente Suv.