Il paese in cui l’arrivo delle auto elettriche ha cambiato già tutto: è addio definitivo, i cittadini ci si sono abituati.
Se per alcuni paesi l’ingresso dell’elettrico viene ancora oggi gestito in maniera graduale, altri invece sono già nel futuro. Alcuni paesi non solo hanno accolto di buon grado l’arrivo delle macchine elettriche, ma già sono avanti col “lavoro” e ne fanno un uso ormai diffuso, che è arrivato a cambiare alcuni aspetti della vita di tutti i giorni. Quello che sta succedendo in un paese in particolare è incredibile.
La Norvegia è sicuramente uno dei paesi dove l’elettrico ha trovato terreno più fertile. Basti pensare che nel paese al 30 settembre 2023 ufficialmente le vetture non a combustione rappresentavano l’83% del totale delle vetture immatricolate. Con un semplice paragone, sapete nello stesso giorno a quanto era arrivata l’Italia? Al 3,9%. Una differenza davvero considerevole che racconta molto di come la transizione elettrica venga gestita e assimilata diversamente da paese a paese.
Anche lì dove può sembrare che tutto sia perfetto, c’è però chi inizia a lamentarsi della troppa velocità con cui si è sviluppata l’accoglienza all’innovazione. Infatti non tutti sono felici degli incentivi governativi arrivati da Oslo verso questa direzione e c’è un motivo specifico. Il paese nordeuropeo aveva già uno dei più bassi numeri del continente per utilizzo di metropolitane, bus e treni, e ora con l’avvento dell’elettrico praticamente nessuno più prende mezzi pubblici.
Ma non deriva tutto dalle scelte dei cittadini, che comprando le vetture di nuova generazione si sentono più comodi. Stando infatti alle ricerche di un’importante agenzia norvegese, la Vox, il Governo ha deciso sì di aiutare le soluzioni green, ma andando a trovare i fondi per farlo proprio tagliandoli dai trasporti pubblici.
Invece il pensiero comune è che i mezzi pubblici ad impatto zero dovrebbero essere una priorità. Di fatto è constatato che grazie agli incentivi oggi è più economica la guida elettrica dello stesso trasporto pubblico.
Questo ha ovviamente scatenato le proteste, soprattutto dei lavoratori del settore. Anche se la scelta di quale mezzo usare per muoversi è sempre singola ed assegnata al cittadino stesso, la critica mossa al governo è di stare spingendo verso una direzione definita. Infatti, ancora Vox spiega che se le entrate dell’elettrico salgono, quelle dei trasporti pubblici continuano a diminuire.
Così, si è espresso Eivind Trædal, consigliere comunale di Oslo, su questo tema: “Una delle mie principali preoccupazioni è che, poiché stiamo sovvenzionando i veicoli elettrici attraverso le strade a pedaggio più economiche, non abbiamo i soldi per pagare grandi progetti di infrastrutture di trasporto pubblico“.
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