Il ritorno della più amata tra le citycar italiane sarà un boom di vendite grazie alla offerta commerciale senza precedenti
Nel mondo dell’automobilismo, poche vetture possono vantare una carriera di successo di quasi 50 anni come la Fiat Panda. Questa citycar italiana è stata in grado di conquistare il cuore degli automobilisti, resistendo al trascorrere del tempo grazie ai suoi continui aggiornamenti. Il suo successo commerciale è stato il risultato di una combinazione di fattori che hanno contribuito a renderla un’icona dell’industria automobilistica. Il suo design squadrato e compatto introdotto nel 1980 dalla matita di un giovane Giugiaro ha unito praticità e versatilità, rendendola una vettura ideale per la guida in città.
L’ampio spazio interno e il generoso vano di carico sono diventati punti di forza fondamentali, uniti alla economicità generale. Infatti, La vettura si è guadagnata una reputazione di affidabilità e costi di manutenzione contenuti nel corso degli anni. Il progetto di alta qualità e il motore fire simbolo di affidabilità l’hanno resa una scelta ideale per coloro che cercavano un’auto economica da mantenere. Con il debutto della nuova versione che si avvicina, basata sul concept Centoventi che potete vedere nell’immagine sopra, FIAT promette di mantenerne le caratteristiche di auto economica ed affidabile che la contraddistingue da decenni.
Il futuro di Panda è previsto nel corso del 2024 e se volessimo spiarne in anticipo alcuni suoi aspetti potremmo iniziare sbirciando come è stata progettata la nuova nata del gruppo Stellantis, nonché sorella quasi gemella della nostrana citycar. Infatti è stata da poco presentata la nuova Citroen ë-C3, con cui la citycar torinese condividerà gran parte del progetto, incluso il pianale Smart Car del gruppo, il powertrain elettrico e la batteria che lo alimenterà. È proprio questo l’argomento che andremo ad approfondire nel contenuto di questo articolo.
L’attenzione ricade sulla scelta del tipo di batterie che FIAT ha scelto per la sua futura Panda: monterà un pacco batteria al litio-ferro-fosfato (LFP), diverso per caratteristiche chimiche rispetto a quelle più comunemente usate. Appunto, ad oggi la tipologia più utilizzata dalle case automobilistiche sono le rinomate batterie agli ioni di litio. Una definizione generica a fare un po’ i pignoli. Infatti queste andrebbero suddivise in due principali tipologie: le più comuni NMC (nickel-manganese-cobalto) e le più pregiate NCA (nickel-cobalto-alluminio) utilizzate ad esempio da Tesla.
Entrambe hanno al loro interno il cobalto, minerale costoso e difficilmente reperibile, dall’impatto ambientale causato dall’estrazione e dallo smaltimento. Il gruppo Stellantis ha scelto, invece, di adottare una soluzione più economica ed ecologica, le batterie al litio-ferro-fosfato (LFP) che promettono comunque un’alta densità energetica e una maggiore affidabilità nel tempo. L’assenza del cobalto riduce di oltre il 50% il costo del pacco batteria mantenendo, tra l’altro, una maggior stabilità termica, una sicurezza superiore e garantendo una vita più lunga negli anni.
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