Anche i grandi sbagliano talvolta: la casa nipponica con tutti i record possibili per vendite e clienti soddisfatti Toyota si trova in una situazione non proprio ottimale.
Si dice che sono sempre i più grandi che fanno più rumore quando cadono: è per questo che marchi come Tesla, Fiat o Toyota fanno così tanto scalpore quando non riescono a raggiungere un obiettivo, deludono i loro clienti o falliscono clamorosamente un progetto. Questi brand fatturano miliardi, danno del lavoro a milioni di persone in tutto il mondo, è naturale che vederli alle corde faccia effetto a tutti.
E in questo caso, è successo proprio questo al marchio giapponese Toyota che non sta passando proprio un periodo tranquillo: si, i record di vendite di automobili come la Corolla e la Yaris sono incoraggianti e ci sono tanti modelli in arrivo ma la casa giapponese ha anche i suoi grattacapi: mesi fa, c’è stato lo stop alle linee di produzione per un incidente, adesso si sta profilando il rischio di un fiasco gravissimo.
Il marchio giapponese sta notoriamente investendo in vari progetti legati al mondo della mobilità sostenibile tra cui quello di modificare le batterie delle automobili e la loro aerodinamica per arrivare ai tanto agognati 1.000 chilometri di autonomia che il brand vorrebbe poter concedere ai suoi clienti il prima possibile. Peccato che anche questi progetti, non sempre siano baciati dalla fortuna.
L’apertura del Japan Motor Show di Tokyo doveva consentire alle case giapponesi di esibire i propri successi e prospetti per il futuro. Toyota ha invece scelto coraggiosamente di non nascondere i suoi problemi davanti a milioni di clienti in attesa. E’ stato proprio il Direttore Tecnico del progetto Hiroki Nakajima ad ammettere che le ricerche sull’idrogeno per alimentare le automobili non sono andate a buon fine.
Bloccare un progetto comprata sempre imbarazzo e soldi buttati ma Toyota che stava studiando un sistema efficiente di rifornimento per le auto a idrogeno, seguito ovviamente da modelli alimentati in questo modo, non ha avuto scelta. Troppo complicato creare una rete di rifornimento efficiente ed economica per le automobili ad idrogeno che quindi, non saranno la tecnologia su cui Toyota investirà i suoi sforzi in questi anni, concentrandosi sull’elettrico.
A distruggere il progetto, l’imprevedibilità delle automobili stesse: “Creare una linea per rifornire i camion e i mezzi pesanti ad idrogeno è facile, molto spesso vanno da un punto A ad uno B per lavoro. Le automobili si spostano invece in modo spesso imprevedibile”, l’analisi di Nakajima che comunque, sostiene che proprio per i mezzi industriali l’idrogeno possa essere una soluzione migliore rispetto all’elettrico. Ma per le automobili, invece, niente da fare almeno non senza spendere cifre troppo elevate.
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