Recentemente, è apparsa un’inusuale automobile della Fiat che ricorda l’iconico veicolo del supereroe Batman. Ecco di cosa si tratta.
La Fiat è una delle case automobilistiche più importanti d’Italia, soprattutto grazie alle sue innumerevoli automobili che hanno segnato gli ultimi decenni di storia. La casa automobilistica del gruppo Stellantis, nel corso della sua storia, ha venduto milioni di veicoli, alcuni dei quali vivono nei ricordi di tantissimi italiani. Un esempio è la Fiat Punto che è considerata una delle auto più vendute di sempre con ben 9 milioni di esemplari venduti in tutto il mondo.
Ovviamente, una parte del merito va al grande maestro Giorgetto Giugiaro, che ha disegnato un modello entrato nella storia. Tuttavia, la regina delle vendite Fiat è la 124, la quale è stata venduta a 20 milioni di clienti.
Un repertorio di modelli quasi sterminato quello della Fiat. Utilitarie, city car, Suv, Fuoristrada, Auto elettriche e altri prototipi leggendari. Lo sapevate, ad esempio, che esiste un veicolo poco conosciuto prodotto dall’azienda torinese che assomiglia ad una Batmobile. Tutto vero. Ecco la sua storia.
La Batmobile della Fiat
Nel 1954 la Fiat realizzò un modello unico al mondo, che oggi potrebbe essere paragonato a quella guidata del noto supereroe. Si tratta della Fiat Turbina, che negli anni ’50 fu esposta al salone dell’automobile di Torino.
Per la precisione, fu realizzato un solo esemplare in quanto era un concept car. Ciò che sorprende maggiormente di questo innovativo veicolo è la propulsione: nel 1954 la Fiat è diventata la prima casa automobilistica a costruire un veicolo spinto da una turbina a gas. In realtà, questo interessante progetto era il frutto di un lungo lavoro diretto da Dante Giacosa, un importante ingegnere e designer italiano.
Pertanto, i primi studi iniziarono addirittura nel 1948 e terminarono con il collaudo avvenuto il 4 aprile 1954. Per quanto riguarda le sue caratteristiche, la Fiat Turbina disponeva di un compressore a due stadi, di una turbina, di un’altra turbina motrice a uno stadio ed infine di un gruppo riduttori utile per la trasmissione.
La massa complessiva del veicolo era di ben 1.000 kg, mentre la sua velocità massima toccava i 250 km/h. Ovviamente, un’auto del genere aveva un design molto particolare: nella parte posteriore fuoriuscivano due pinne, che avevano l’obiettivo di stabilizzare il veicolo.
In più, la carrozzeria somigliava ad un grosso siluro, poiché lo scopo principale era fendere l’aria durante la massima velocità. Pertanto, i progettisti curarono ogni dettaglio dell’aerodinamica. La parte anteriore era caratterizzata da alcuni fari incastonati direttamente nel corpo del veicolo, quindi all’occorrenza venivano puntati verso la strada. Purtroppo, dopo l’esposizione al salone dell’automobile di Torino il progetto venne abbandonato e rimase tale.