Chi ha detto che solo una Subaru o una Mitsubishi possono correre un rally? Queste sono alcune delle automobili più assurde mai viste su una pista di questa disciplina: sono dei modelli davvero spettacolari ma un po’ fuori luogo.
Considerati a ragione tra le competizioni automobilistiche più pesanti che una vettura ed il rispettivo pilota possano sostenere, i rally rimangono degli eventi davvero interessanti in cui, solitamente, vediamo correre vetture stradali molto celebri assemblate in modo da sopportare un simile stress per tutta la gara. Dalle auto progettate per i rally sono nate leggende come la Lancia Delta, la Ford Fiesta e la nuova Yaris GR per citarne tre.
Può anche capitare però, se il pilota se la sente, che ad essere schierata alla partenza di un rally vero e proprio sia un’automobile che ha ben poco a che vedere con il mondo dei rally. In questo caso, sono più i fatti che le parole a spiegare davvero questo concetto e per farlo, vi mostreremo qualche esempio di automobili finite a correre nei rally anche se non sono assolutamente nate per questo tipo di competizione.
Un esempio? Vedete l’automobile in copertina, vero? I più grandi appassionati del Cavallino saranno stati in grado di riconoscerla, si tratta proprio di una Ferrari 360 Modena, una supercar da 400 cavalli disegnata da Pininfarina non certo per sporcarsi le ruote in un fangoso tracciato come questo. Eppure, il preparatore Galician Kartcross l’ha realmente impiegata in almeno un evento ufficiale negli anni…
Lusso e inadeguatezza
Se una automobile da rally come questa schierata in un evento secondario può alla fine starci, sappiate che è capitato anche in competizioni ben più blasonate, addirittura nella WRC, che corressero vetture che hanno fatto dubitare i fans della sanità mentale dei progettisti e soprattutto dei piloti. Un esempio lampante è la Mercedes-Benz SLC V8 degli anni settanta, forse l’auto che meno avremmo visto a suo agio su un tracciato simile.
L’importanza di questa elegante vettura non si limita al fatto che è forse l’unica coupé del suo genere ad aver partecipato a dei rally ufficiali – tra tutti il Tour of Britain del 1976 tra le mani del pilota Tony Fowkes che non corse nemmeno una brutta gara – ma anche perché segnò il ritorno ufficiale di Mercedes-Benz al mondo delle corse dopo l’abbandono del 1955 dovuto ad un tragico incidente a Le Mans. Un’auto importante insomma, tutto il contrario della terza ed ultima della nostra lista.
Progettata come erede della storica 206, la Peugeot 307 WRC aveva diversi problemi tra cui forse il primo era quello di derivare da un’auto dalla forma sgraziata e totalmente inadatta alla pista. Tra il 2004 ed il 2005 solo il grande Marcus Gronholm riuscì ad ottenere tre vittorie con la vettura che per il resto, passò due stagioni afflitta da problemi meccanici, facendo disperare i piloti a bordo. Non certo una vettura a suo agio, su una pista da rally, insomma.