Sapevate che questo famoso modello giapponese in realtà ha qualcosa di molto italiano? Il segreto viene svelato appena si alza il cofano, parliamo di un propulsore molto usato da un marchio tricolore…
Le automobili italiane sono una nostra eccellenza di cui possiamo ben vantarci e se non credete a noi potete sempre credere ai dati che ci dicono come Fiat, Maserati e Ferrari – per citare tre case – siano sempre più vendute e diffuse nel mondo. Ma anche i componenti dei marchi italiani, uno su tutti Magneti Marelli per esempio, si trovano sempre più spesso in vetture di altri paesi e marchi. 
In particolare modo, i prodotti italiani tra i più apprezzati in questo settore sono i motori come quelli costruiti da Ferrari che per esempio in Formula Uno sono – pur se molto, molto raramente – arrivati anche ad altre scuderie che li hanno acquistati, tipo la Minardi o quelli progettati da Lamborghini che farebbero felice qualsiasi costruttore di supercar appena entrato nel mercato.
Anche marchi meno celebri però hanno avuto modo di montare motori italiani sui loro veicoli e tra tutti, spunta una piccola vettura del settore dei crossover che già diversi anni fa poteva vantare uno dei propulsori storici utilizzati dal marchio italiano Fiat. Questa casa ha messo a disposizione un suo prodotto, previa un accordo commerciale ovviamente ad un brand molto lontano. Che viene dall’est.
Da Torino al Giappone
La casa italiana Fiat ha fornito i motori per la Suzuki Vitara in almeno un’occasione: proprio così, la popolarissima jeep giapponese poi tramutatasi in un SUV nel corso dei vari restyling per ragioni commerciali monta un motore italiano molto famoso costruito proprio dalla casa torinese: naturalmente, non tutte le serie usano lo stesso motore. Quella a cui ci riferiamo è la Suzuki Vitara del 2015, la quarta generazione ormai non più in produzione dopo il restyling del 2018 che ha cambiato un po’ di cose. 
La vettura che potete riconoscere nella foto qui sopra monta il collaudato motore Common Rail turbo 1.6 da 120 cavalli utilizzato tra l’altro nella Fiat Bravo della vecchia serie; il popolare motore diesel utilizza un sistema che riesce a garantire discrete prestazioni incidendo però in positivo sul comfort di bordo, in particolare sul rumore all’interno dell’abitacolo che anche a velocità sostenute viene notevolmente ridotto.
La vettura ha avuto un buon riscontro commerciale sul mercato ma pochi sapevano di questo particolare. Curiosamente poi, il motore è letteralmente l’unico componente Fiat a bordo dato che le altre parti elettroniche e meccaniche dell’auto, a partire dal cambio fino ad arrivare alla trasmissione e a tutto il comparto di bordo, sono prodotte in Giappone, una scelta particolare che forse evidenzia ancora di più quanto questo propulsore sia stato importante per il marchio italiano.
