Se si è convinti di essere nella ragione è sempre possibile contestare una multa. Ecco tutti i passaggi da compiere.
Sarebbe bello potersi togliere da torno tutte le sanzioni prese per aver infranto il Codice della Strada. Ovviamente è fantascienza pura, ma in alcuni casi, può effettivamente verificarsi la situazione in cui una multa viene stracciata come nulla fosse. Per poter sperare in un esito positivo del ricorso, si devono tuttavia presentare determinate condizioni.
Ciò accade alquanto di rado e nella quasi totalità delle occasioni bisogna farsene una ragione e versare l’importo dovuto, tuttavia non è da escludere che chi redige la multa possa compiere uno sbaglio. Quale? Nel nostro approfondimento odierno, lo vedremo.
Multe auto, quando e come fare ricorso
Per capire se ci sono gli estremi per una contestazione bisogna osservare il verbale. In particolare, controllare bene che non ci siano errori nei dati del veicolo o nella scadenza dei termini. Se così fosse, il conducente potrà appellarsi ad un giudice di pace.
Attenzione però, lo si potrà fare soltanto se la cifra riportata non è stata già saldata. In poche parole, non esiste il rimorso, in queste situazioni. Il consiglio è dunque quello di assicurarsi che tutto sia in regola prima di pagare la multa e poi, qualora si notassero delle incongruenze, si potrà procedere rivolgendosi al Giudice di Pace o al Prefetto.
Vediamo ora nello specifico tutte le occasioni in cui c’è spazio di manovra. Si può ricorrere se l’infrazione è avvenuta per un evento emergenziale, pensiamo ad un eccesso di velocità per condurre una persona in ospedale, oppure se si è trattato di un accertamento illegittimo, per esempio un Autovelox non segnalato potrebbe portare a questa condizione. In ogni caso, presentare ricorso non basta, è necessario provare che si siano verificate queste condizioni. A ciò va aggiunto che a procedura deve essere avviata nei termini preposti e non oltre.
E chi è che può presentare la domanda? Qui le possibilità sono tre: chi ha trasgredito, il proprietario del mezzo, o il responsabile legale, qualora la persona che ha commesso il fatto fosse minorenne. Una volta dato avvio alla pratica, la multa risulterà temporaneamente sospesa.
Il tempo per fare richiesta è di trenta giorni dall’arrivo della notifica se ci si affida al Giudice di Pace. Se invece si impugna la sanzione davanti al Prefetto il periodo si allunga di un ulteriore mese.
Solitamente la prima opzione è quella più facile . Per farlo basterà rivolgersi direttamente alla figura giudicante e per interposta persona usufruendo dei servigi di un avvocato. In questo frangente va tenuto a mente che ci saranno spese suppletive da affrontare.
Come muoversi in fretta
Per l’avvio del procedimento andrà presentato l’originale del documento contestato più altre due copie, una copia della carta d’identità e una fotocopia di ogni prova prodotta davanti al giudice dell’avvenuto errore o abuso.
Il Giudice potrà accettare e quindi annullare o ridurre l’importo della multa, o rifiutare. Se non siete soddisfatti della sentenza o ritenete di aver perso ingiustamente la casa, avete ancora 30 giorni di tempo per rivolgervi al Tribunale Civile prima che la sentenza sia definitiva.
Il Prefetto invece, potrà essere contattato via PEC o raccomandata con ricevuta di ritorno. Nella richiesta dovranno esserci la domanda formale di annullamento, i riferimenti del verbale, una copia della ID e la ragione del ricorso Per arrivare un responso possono passare fino a 120 giorni. Se la risposta è negativa l’importo da pagare sarà raddoppiato.
Per quanto riguarda i costi se la sanzione è nella fascia fino ai 1100 euro e ci si appella al Giudice si dovranno versare subito 43 euro di contributo unificato e marca da bollo da 27 euro. Il ricorso al Prefetto al contrario, è gratuito. Questo è l’unico iter con cui potete tentare di farvi annullare una sanzione regolarmente.