Yamaha Neo, scooter elettrico alla prova della città: pregi e difetti di un mezzo che piace tantissimo

Si chiama Neo’s ed è il nuovo scooter a zero emissioni targato Yamaha.  Tutte i dettagli su un veicoli destinato al successo.

Sono sempre più diffusi i mezzi elettrici a due e quattro ruote e con essi anche i costruttori che decidono se non di convertirsi del tutto a questo genere di motorizzazione, almeno ad aumentarne i numeri. In questo approfondimento parleremo della Yamaha e del suo Neo’s modernizzato in chiave sostenibile e rispettosa dell’ambiente.

Yamaha nuovo scooter, caratteristiche
Yamaha lancia un nuovo scooter elettrico -Derapate.it

Il vecchio modello, basato sull’MBK Ovetto, era prodotto nelle varianti da 50 e 100 cc, e quello che è stato presentato nel 2022 e ora sul mercato a 3599 euro ne rappresenta esattamente la naturale evoluzione anche, se per un certo periodo è stato messo fuori produzione.

Yamaha lancia il nuovo Neo’s elettrico

Come il vecchio modello, anche questo è compatto nelle dimensioni e accattivante nell’estetica, si pensi ai fari dagli echi tradizionali, e le livree molto vivaci, che vanno a sommarsi a quelle più classiche come quella bianca o nera, uscite in fase di lancio.

Il vero cambiamento sta invece nel propulsore. Addio a quello termico, a favore di quello full electric, inserito nella ruota posteriore. Addio anche alla trasmissione comune, il tutto a favore di un alleggerimento dei pesi, mentre è stata aumentata la silenziosità mentre si è in marcia.

Come detto, molto è stato fatto in termini di look, sulla scia di un processo di ridefinizione delle forme intrapreso già nel lontano 1991 quando al salone di Tokyo fece la sua apparizione in Frog, primo esempio di mezzo a spina, senza particolari velleità prestazionali, ma solamente orientato ad abbattere l’inquinamento e a rendere più agevoli gli spostamenti in città.

Yamaha Neo's, novità rispetto al modello termico
Yamaha Neo’s, il nuovo scooter elettrico (Yamaha) -Derapate

Anche per questo è stata confermata l’unità da 50 cc, e per il design sono state riprodotte le linee Jin-Ki Kanno tipiche del brand nipponico, perlopiù tondeggianti, a dispetto di una tendenza che ormai da qualche anno vede gli spigoli avere la meglio. Se all’anteriore il doppio faro si fa notare, al posteriore spicca la coda sinuosa e la mancata integrazione del gruppo ottico, posizionato al contrario sul parafango.

Un’altra novità importante è rappresentata dalle protezioni laterali in plastica antiurto nera della pedana, adottate per diminuire il rischio di danneggiare la carrozzeria, quando il motorino è in sosta. Le ruote sono da 13 pollici, con freno a disco anteriore da 200 mm e da uno a tamburo al posteriore.

La sezione meccanica è integrata nel cerchio, mentre nel forcellone si trova il cuore elettrico. Lo scarico è assente e ciò agevola i processi di manutenzione, ad esempio se si ha bisogno di smontare la ruota dietro. Per farlo basta rimuove i cinque dati che la tengono ancorata e il gioco è fatto. Per quanto concerne la capienza, il sottosella permette di caricare 27 litri, il che significa almeno un casci aperto, o una seconda batteria, utile per allungare l’autonomia.

In merito proprio alla batteria, questa ha un ingombro decisamente ridotto, considerate le misure 225x375x105 mm e un peso di appena 8 kg a fronte dei complessivi 90 kg, fattore che la rende facilmente trasportabile. A piena carica si riescono a percorrere fino a 36 km. Se si è zero per il recharge completo ci vogliono all’incirca otto ore.

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