Ancora problemi con il caro benzina. Gli italiani devono stringere ancora i denti ma non sono disposti a cambiare abitudini
Il 2023 sarà sicuramente ricordato dagli italiani, in maniera a dir poco negativa, per il caro benzina che perdura per tutto l’anno. Fin dal 1 gennaio scorso infatti il Governo Meloni ha deciso di togliere il taglio delle accise proposto ed eseguito in precedenza dalla gestione di Mario Draghi.
Sono mesi che gli automobilisti, i motociclisti ed i trasportatori devono fare i conti con prezzi alle stelle per il carburante, in particolare per benzina e gasolio al servito. Fattispecie che si è già verificata in piena estate quando, sfruttando il movimento in massa degli italiani per le vacanze, l’aumento dei costi è andato di pari passo con quello del petrolio.
Il problema è che, all’orizzonte, almeno fino al termine del 2023, non sembra esserci la possibilità di un cambio di rotta. Anzi, gli italiani sembrano costretti a convivere con prezzi molto elevati. Basti pensare che in questi giorni il prezzo medio della benzina è vicino a 1,99 euro mentre il diesel si attesta su 1,92.
Caro benzina sempre elevato, ma gli italiani non consumano meno carburante: il dato
Nonostante i costi elevati, gli italiani non sembrano però aver cambiato le proprie abitudini, né cercato alternative al viaggiare con i mezzi alimentati da idrocarburi. Il report del Centro Studi di AutoScout24 ha in tal senso condotto una ricerca su come l’impatto del caro benzina abbia cambiato le abitudini degli italiani.
Il dato è chiaro: 7 italiani su 10 intervistati hanno confermato come l’automobile sia il mezzo più sicuro e pratico per muoversi, almeno 5 volte a settimana. Il 53% del campione spende tra i 100 e i 300 euro al mese per acquistare i carburanti per la propria auto, il 14% invece supera i 300 euro mensili.
Solo un italiano su quattro ha cambiato le abitudini per cercare di fronteggiare il caro benzina, mentre la maggioranza continua ad utilizzare l’auto con la stessa frequenza. Anche se il 36% degli intervistati ha detto di voler provare a trovare alternativa se i rincari aumenteranno.
Ma cosa fanno gli italiani per risparmiare sui carburanti? Il 72% del campione frequenta soltanto distributori self, il 60% si lancia alla ricerca della stazione più economica, mentre soltanto il 41% guida in maniera più soft per ridurre i consumi dell’auto. Mentre per quanto riguarda le colpe dei rincari e le responsabilità sul mancato taglio delle accise, il 43% dei cittadini incolpa il Governo, il 37% le compagnie petrolifere, e c’è anche chi dà la colpa alla guerra in territorio ucraino oppure all’Unione Europea.