La decisione presa dal Governo Meloni potrebbe creare dei grandi problemi a tutti gli automobilisti, sono già scoppiate le polemiche
Sul tema carburanti si fa un gran discutere in questi giorni, sia a Palazzo Chigi che tra i cittadini. La situazione legata al caro prezzi è davvero insostenibile e urge un intervento delle istituzioni.
Andare avanti così è davvero impossibile. Siamo di nuovo ricaduti nella stessa situazione di inizio 2022, quando a marzo ci ritrovammo con la benzina oltre i 2 euro al litro e un’inflazione galoppante. Ormai la sosta al distributore è un incubo per chiunque, facoltosi o meno, con un vero e proprio salasso per realizzare un pieno.
La guerra in Ucraina non si è ancora conclusa e il greggio è tornato oltre i 90 dollari al barile. Con il Brent così alto diventa impossibile avere dei prezzi vantaggiosi per i carburanti, soprattutto se a questo aggiungiamo il peso della accise.
Il Governo Draghi aveva studiato un piano per abbattere parzialmente (25 centesimi) il costo delle tasse, riportando la benzina sotto un certo limite. Attualmente la misura delle “accise mobili” non è spendibile, perché non rientra nelle possibilità finanziarie dello Stato.
Bonus Benzina, scoppia la polemica: cosa sta succedendo
Anche con l’extra-gettito non si può mettere in pratica una misura del genere e, per questo, ci si sta indirizzando verso il famoso Bonus Benzina, una tantum. Una scelta che dovrebbe premiare le famiglie più in difficoltà con un bonus da 80 euro da accreditare su una social card.
Ma quanto effettivamente può aiutare un indennizzo da 80 euro una tantum per il caro benzina? Le polemiche da parte del Codacons (e da parte dell’opposizione) sono partite da diversi giorni e stanno tirando in ballo tutto il Governo.
Facendo qualche rapido calcolo, l’associazione dei consumatori sottolinea come nella casse dell’Erario sono finiti 5,6 miliardi di euro tra IVA e accise. Ora a fronte di questi introiti verrebbero elargiti appena 104 milioni di euro per il famigerato Bonus Benzina.
Ad oggi un pieno di benzina costa 9,50 euro in più rispetto a qualche mese fa. Considerando una media di due pieni al mese sono 228 euro in più all’anno a famiglia. Se pensiamo al diesel la cifra passa a 329 euro in aggiunta. Con 80 euro è ovvio che si farebbe ben poco ed inoltre la cosa riguarderebbe solo 1,3 milioni di famiglie, quindi una minima parte della popolazione. Evidentemente servirebbe ben altro per contenere un problema sempre più capillare su tutto il territorio.