Oltre alle novità che a breve potrebbero essere introdotte nel Codice della Strada, potrebbe essercene un’altra in arrivo dalla UE
Le notizie poco piacevoli comportano sempre provvedimenti estremi, molto spesso contestati. Ma si sa, a volte per contrastare ciò che non funziona non si può fare altrimenti. E’ questo il caso che riguarda i SUV, spesso al centro di incidenti perché guidati da persone inesperte o troppo giovani per mettersi al volante di mezzi tanto generosi in termini di dimensioni. Ecco perché il Parlamento Europeo starebbe pensando all’adozione di un provvedimento davvero importante.
Prima di addentrarci nella possibile decisione, cominciamo con il dire che ormai da molto tempo questo genere di veicoli sta vivendo una fase florida. Tutti i costruttori del mondo si stanno misurando con la loro produzione, abbandonando alternative prima molto amate.
Per capire la portata del fenomeno bastano alcuni numeri. Nel solo 2022 questo segmento ha rappresentato il 45% delle vendite globali, un incremento del 3% rispetto al 2021. Nello specifico ne sono stati comprati 31,9 milioni. Le ragioni del loro successo sono molteplici: intanto l’ampia offerta che copre trasversalmente ogni Casa, il fatto che siano spaziosi, che grazie alla guida rialzata vi sia maggior sicurezza, la facilità di ingresso e uscita e l’ampia dotazione tecnologica.
SUV, potrebbe cambiare tutto: l’ipotesi
Come detto però i tanti sinistri che li hanno ultimamente visti protagonisti hanno fatto scattare l’allarme e ora la UE pensa di introdurre una nuova patente necessaria per la guida dei Suv che potrà essere ottenuta dopo aver accumulato due anni di esperienza alla guida di una auto di diversa tipologia e non prima di aver compiuto 21 anni.
Ad avanzare la proposta, nella fattispecie, è stata Karima Delli, presidente della Commissione Trasporti, con la sola ambizione di abbattere queste cifre drammatiche. Il testo firmato dall’eurodeputata del partito dei Verdi francese verrà presentato al collegio e discusso in vista della votazione fissata per il prossimo mese di dicembre. A spingerla a redigere un tale normativa contro gli Sport Utility Vehicle sono stati proprio i risultati del report sugli incidenti.
“Secondo le statistiche queste autovetture sono più soggette a collisioni e raddoppiano i rischi di morte se vedono coinvolti i più deboli come pedoni e ciclisti“, le sue parole riportate dal sito di Quattroruote, che rimarcano inoltre quanto la licenza B attualmente in uso non sia sufficiente. La parlamentare si è professata ottimista sulla possibile approvazione del provvedimento.
Questa patente B+ varrebbe altresì per i furgoni e per tutti quei mezzi di peso superiore alle 1,8 tonnellate. Un modo, questo, per tutelare le fasce più giovani, maggiormente interessate dai sinistri. E’ bene dire che questa regola non sarà riservata alle sole versioni a benzina, ma allargata anche varianti elettriche. Essendo in fase embrionale, la normativa potrebbe includere delle deroghe, ad esempio per quanto concerne l’utilizzo di mezzi speciali per scopi professionali.
Al vaglio, infine, anche la possibilità di una patente a punti univoca per tutte le nazioni dell’Unione.