Stellantis ha sperimentato quella che potrebbe essere una novità rivoluzionaria nel settore dell’automotive. Di cosa si tratta
Stellantis sta lavorando duramente per quanto riguarda il futuro dell’automotive. Pensiamo alla valorizzazione delle proprie aziende e delle automobili costruite da quest’ultime ma anche, e soprattutto, all’uscita di nuovi modelli elettrici in linea con la direttiva europea che impone lo stop alla vendita di vetture endotermiche nel 2035.
Possiamo dire che il gruppo nato dalla fusione fra FCA e PSA stia spingendo non poco sull’acceleratore in vista di quello che sarà l’automotive da qui ai prossimi anni. I risultati devono ancora arrivare e li vedremo solamente fra qualche anno.
Nel frattempo però Stellantis lavora su più direzioni per farsi trovare pronta con le sfide che la svolta eco sostenibile impone a tutti i produttori. Lo dimostra anche l’ultima notizia che ha avuto un ampio riscontro tra i media di settore e gli appassionati. Ma di cosa si tratta? Siamo qui proprio per scoprirlo.
Negli scorsi giorni si è parlato molto di una notizia che per certi versi può essere considerata anche rivoluzionaria. Stellantis ha annunciato di aver concluso – in collaborazione con Aramco, colosso petrolifero, che ha fornito il tutto – alcuni test con carburanti sintetici. I numeri, nemmeno a dirlo, sono davvero a dir poco interessanti. Il gruppo ha infatti confermato la compatibilità dei cosiddetti e-fuel con ben 24 famiglie di propulsori endotermici venduti in Europa a partire dal 2014.
Parliamo di ben 28 milioni di motori già pronti per gli e-fuel senza che nessuno debba effettuare alcun tipo di modifica, un risultato clamoroso che permetterebbe all’azienda di attuare un’ulteriore soluzione (che non passa necessariamente dalla produzione di veicoli elettrici) per ambire allo straordinario traguardo delle zero emissioni. Risultato che Stellantis, per inciso, vorrebbe ottenere entro il 2038.
E’ evidente, infatti, come gli e-fuel possono avere un impatto massiccio e immediato sulla riduzione delle emissioni di CO2, offrendo un’opzione facile e vantaggiosa senza stravolgere le caratteristiche dei veicoli.
Grazie alla combinazione degli elementi che li compongono, gli e-fuel sono potenzialmente in grado di ridurre le emissioni di anidride carbonica dei veicoli a combustione interna esistenti di almeno il 70% nell’intero ciclo di vita degli stessi. Mica male, eh? Il loro utilizzo, secondo Stelllantis, potrebbe portare ad una riduzione – sempre potenziale e non effettiva, almeno al momento – che toccherebbe i 400 milioni di tonnellate di CO2 in Europa tra il 2025 ed il 2050.
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