Chi sogna di avere un’auto sportiva più unica che rara, qui può trovare i modelli più particolari, e c’è pure un tratto distintivo.
Gli amanti delle quattro ruote lo sanno bene. Basta guardare una sola volta una macchina d’epoca per innamorarsene, se poi è una sportiva il livello di piacere cresce ulteriormente. Un po’ tutti nella loro vita hanno fantasticato sulla possibilità di averne una.
Le Case più apprezzate sono perlopiù asiatiche, grazie alla robustezza delle loro macchine, alla loro durata e alla prestazione pura, ma e soprattutto ai prezzi più contenuti rispetto a quelli europei, motivo per cui riescono a raggiungere un pubblico maggiore.
Questo insieme di caratteristiche vale non solo per i modelli moderni, ma altresì per quelli più datati che oggi vengono ricordati e valutati come veri pezzi d’arte.
Per la nostra carrellata partiamo dalla Toyota Sprinter Trueno AE86 del 1986. Capace di raggiungere i 100 km/ da ferma in 8,9 secondi, con una velocità massima di circa 195 km/h, per 128 cv, coniuga i tratti tipici delle vetture giapponesi, con quelle da drifting grazie alle dritte provenienti dal mago della categoria Keiichi Tsuchiya. Da non confondere con la AE85, è interessante notare come la versione diffusa negli States abbia un po’ meno cavalleria. Di recente è stato fatto un adattamento con alimentazione ad idrogeno.
Un altro esempio ci arriva dalla Mazda MX-5 Miata del 1989. Si tratta di un tentativo del Sol Levante di imitare i canoni estetici occidentali in fatto di eleganza. Non sarà un caso che ancora oggi lascia tutti senza fiato. I suoi punti di forza ? La leggerezza, l’affidabilità e la trazione posteriore. L’accelerazione da zero a cento avviene in 8,8 secondi, con uno spunto massimo di 195 km/h e 116 cv sotto il cofano.
La Nissan Datsun 240Z del 1969 non passa certo inosservata. Due porta, a trazione posteriore, ha saputo immediatamente conquistare gli automobilisti di tutto il mondo rappresentando un’ottima alternativa alle Corvette e le Porsche. In grado di superare i 200 km/h e di arrivare ai 100 km/h in 8,3 secondi, vanta 151 cv.
Torniamo alla Toyota con la 2000GT del 1967. Costruita in appena 337 unità, di cui 115 distribuite all’estero, si avvicina ai 210 km/h, per un passaggio da 0 a 100 in 10 secondi e 150 cv. Il motore è un sei cilindri, 2.0 litri in linea.
Con la Supra A80 si salta agli anni ’90. Immortalata nel film Fast&Furious e nel video-game Gran Turismo, sfiora i 250 km/h per merito dei suoi 320 cv. Per arrivare a 100 km/ ci vogliono appena 4,9 secondi.
La Mazda RX-7 del 1998 sfoggia un design più moderno e alla ricerca dell’aerodinamica. Dotata di cambio manuale o automatico a scelta, anche lei tocca i 250 km/h, arrivando in 5,1 secondi a 100 km/h. I cv sono 276 e 261.
I patiti dei rally se la ricorderanno molto bene. E’ la Mitsubishi Lancer Evo VI del 1999. Il suo motore è un due litri in linea turbo per 276 cv. L’utilizzo del titanio per la turbina permette di migliorare la risposta e l’erogazione della potenza.
Sul podio abbiamo la Nissan Skyline GT-R del 1999. Grazie al suo sei cilindri in linea e cambio manuale a sei marce, supera i 250 km/h per 276 cv.
Un nuovo tuffo nelle competizioni lo si fa con la Subaru WRX STi del 2001. Ogni elemento è realizzato per migliorare la resistenza. La produzione è durata fino al 2007.
Chiudiamo con la Honda NSX del 1991. Con un telaio in alluminio, si distingue per l’abitacolo ispirato al al jet F-16. Il sistema di sospensioni è stato sviluppato sulla base dei consigli di un certo Ayrton. Se si spinge al massimo l’acceleratore si arriva a 270 km/h.
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