Vi sono fatti di cronaca che lasciano con l’amaro in bocca. Non si può perdere la vita per un parcheggio sbagliato di un motorino.
Ogni giorno in Italia siamo subissati di notizie negative che lasciano perplessi e attoniti. Non si capisce come tanta violenza abbia potuto prendere il sopravvento in una realtà dove non vi sono disuguaglianze estreme come in tanti altri paesi al mondo.
I fatti di cronaca nera, purtroppo, continuano ad aumentare. La situazione non può lasciare sereni i genitori che, inevitabilmente, stanno limitando al massimo la presenza dei figli in strada. Intere generazioni negli anni ’80 e ’90 sono cresciute su moto e macchine, semplicemente perché le condizioni erano diverse. Si poteva stare più tranquilli. Da allora in Italia sono cambiate tante cose e certe notizie fanno capire quanto ci sia di marcio all’interno della nostra struttura societaria.
Un ragazzo ha perso la vita per futili motivi in una delle piazze più centrali della città di Napoli. Lì dove si erge il Municipio e si svolge la vita di quella che dovrebbe essere considerata la Napoli bene, un musicista ventiquattrenne si è ritrovato a morire per un parcheggio sbagliato, secondo l’aggressore sedicenne. Da una lite è derivata la tragedia.
Lo sconvolgente omicidio per un parcheggio
Il ragazzo rimasto vittima dell’aggressore amava suonare il corno e si era formato all’orchestra Scarlatti Young. Lo scorso giovedì 31 agosto ha avuto una colluttazione per il parcheggio del proprio scooter alle prime luci dell’alba. Il ragazzo si trovava insieme a Piazza Municipio con la sua fidanzata e secondo quanto stato riportato, la lite è nata per caso.
A pochi metri di distanza anche dalla questura è avvenuto lo sparo fatale. Il caso è finito nelle mani degli investigatori della squadra mobile, sotto la guida dl primo dirigente Alfredo Fabbrocini. Il minorenne, legato alla criminalità organizzata, ha deciso di estrarre la pistola e ha sparato Giovanna Battista Cutolo. Dopo essere stato identificato il ragazzo residente sui quartieri spagnoli è stato condotto negli uffici della questura.
Grazie alle telecamere di videosorveglianza è stato identificato. L’età potrebbe salvaguardare, in parte, il giovane che sicuramente subirà una pena per l’omicidio volontario con circostanze aggravanti oltre che per i reati di detenzione, porto abusivo e ricettazione di arma da fuoco. Le autorità competenti stanno gestendo la questione e l’inchiesta farà luce sulle dinamiche della lite che ha portato all’omicidio.
La testimonianza della ragazza del musicista, certamente, avrà un impulso decisivo sull’inchiesta. A lasciare senza parole, però, è la perdita della vita di un ragazzo che per un parcheggio di un motorino si è ritrovato con una pistola puntata.
L’epilogo è drammatico ma anche solo il presupposto che vi siano dei ragazzi di 16 anni che si aggirano armati e che, senza telecamere di videosorveglianza, probabilmente sarebbero anche potuti rimanere impuniti fa capire quanto sia accresciuta l’insicurezza nelle grandi città.
Non è una condanna a Napoli ma a tutte le grandi metropoli che, in questo momento, si trovano in una condizione di crisi sicurezza con pochi precedenti storici. Per salvaguardare le nuove generazioni occorrerebbe ripensare al sistema scolastico e all’inserimento nel mondo del lavoro. Se vengono a mancare purtroppo certi capisaldi sarà sempre più difficile tenere il controllo di una generazione senza prospettive.