L’aumento dei carburanti stravolge la tranquillità degli italiani, eppure i rincari della benzina potrebbero davvero essere una buona notizia.
L’estate più rovente degli ultimi anni potrebbe essere finalmente alle spalle, ma se il clima ha deciso di concederci una tregua, tutto questo non sembra destinato affatto ad accadere per i costanti aumenti dei prezzi dei carburanti che, in questo mese di agosto, hanno decisamente “dato di nuovo il tormento” agli italiani.
Durante i giorni di ferragosto, ad esempio, alcune stazioni di servizio sulle autostrade hanno addirittura toccato e superato di nuovo i 2 euro a litro, in barba al provvedimento sulla trasparenza dei prezzi chiesto dal Ministro Urso, e scatenando la rabbia delle associazioni dei consumatori che da tempo chiedono, quando i carburanti raggiungono una certa soglia di prezzo, il taglio automatico delle accise.
Gli economisti si sono posti da tempo un quesito a cui il Governo Meloni non ha mancato di rispondere in modo chiaro con il proprio modus operandi: perché un esecutivo dovrebbe volutamente rinunciare al taglio delle accise sulla benzina? La risposta è molto semplice, ma potrebbe rappresentare un’arma a doppio taglio.
Da una parte, sia chiaro, nell’ottica del Governo, c’è una buona fetta di italiani destinata ancora a soffrire, dal momento che l’esecutivo non ha nessuna intenzione di applicare gli sconti sulle accise, dall’altra, però, tutto questo è legato alla nuova manovra economica, dal momento che lo Stato avrebbe deciso, in un certo senso, di cogliere la palla al balzo e di “fare tesoro” degli introiti addizionali che arrivano dai rincari del carburante e dal mancato taglio delle accise, “per reinvestirli” su quella parte della popolazione in maggiore difficoltà.
Si torna a parlare, quindi, di manovra economica che guarda in modo concreto i soggetti più a rischio, ma secondo alcuni economisti qualcosa, comunque, non torna. L’esecutivo si trova infatti nella necessità di rinnovare il taglio del cuneo fiscale per non disperdere i benefici aggiunti e, a quanto pare, non c’è molto da attendersi nella prossima legge di Bilancio. Senza disponibilità economiche è impossibile intervenire e pensare a un taglio delle accise è perciò impossibile.
Che succederà ora? Gli italiani continueranno a vivere questa situazione anomala di “essere schiavi dei rincari dei carburanti”, dal momento che il Governo pensa bene di non tagliare le accise visto che “la sofferenza” del momento, potrebbe essere la base per creare giovamento da qui a breve?
Davvero il Governo sarà in grado, con i fatti, mettendo da parte un vero e proprio “tesoretto” dagli introiti addizionali del carburante non restituiti agli automobilisti, di sostenere i ceti meno abbienti, arrivando addirittura ad aumentare i salari nei settori a reddito più basso?
Solo il tempo ci dirà se tutto questo è vero, anche se, all’apparenza, seguendo questo filo logico, i rincari del carburante sembrano a questo punto davvero una buona notizia. Intanto, potrebbero tornare a fare capolino i buoni sconto, con il ritorno del bonus benzina per i redditi più bassi, al fine di attenuare l’impatto dell’aumento dei prezzi ai distributori, che ormai si è attestato intorno ai due euro al litro per la benzina senza piombo.
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