L’industria dell’Automotive sta attraversando una pesante crisi negli ultimi anni. Un segmento molto amato è entrato in un tunnel senza uscita.
Il mercato dell’auto sta vivendo una fase di crisi con pochi precedenti storici. Alcuni segmenti più di altri soffrono della mancanza di interesse concreto da parte di una nuova generazione di automobilisti che, complice la trasformazione radicale della società, opta per vetture compatte come le utilitarie di segmento A o B oppure su auto a ruote alte.
Questo è il periodo storico degli Sport Utility Vehicle che hanno preso piede anche alle nostre latitudini, dopo aver fatto faville negli Stati Uniti. Se l’intero mercato va nella direzione di ridurre gli spazi, conseguentemente, i monovolumi finisco per essere messi in secondo piano, per non dire anche in terzo o quarto. Negli anni ’90, invece, sono stati i protagonisti dell’industria Automotive europea e americana sino al raggiungimento di un apice.
Chi troppo in alto sal, cade sovente precipitevolissimevolmente. Un calo inevitabile. C’è chi ha puntato sull’elettrico come la Volvo con la nuova EM90. Il brand, facente parte del gruppo Geely, oltre ai SUV, ha provato a rianimare un settore in crisi che, almeno nel Paese asiatico, riscuote un discreto successo di pubblico, come è emerso dall’analisi Della Cina Association Of Automobile Manufacturers. Secondo i dati della Caam, infatti, i multispazio hanno trovato il gradimento di 484mila clienti nella prima metà del 2023.
In Italia, per una questione anche di strade, si desiderano vetture di dimensioni differenti e questo ha mandato in crisi, anno dopo anno, il settore dei monovolumi. Senza dubbio trovavano più una ragion d’essere nei decenni passati per la necessità di uno spazio superiore a bordo. Modelli come la Renault Espace puntavano tutto sulla abitabilità per grandi famiglie. Ora è difficile rintracciarle in giro.
Anche la storia nostrana era piena di vetture pensate per ospitare, comodamente, molti passeggeri. La FIAT 600 Multipla, già nel 1956, offriva sei posti su tre file con una lunghezza di appena 3 metri e mezzo ed un passo di soli 2 metri. A partire dagli anni ’90, praticamente, quasi tutte le case automobilistiche presentavano nel proprio listino un modello monovolume. Ora sono diventati oggetto di esame di una emergenza in Europa e negli Stati Uniti.
La Mercedes con il modello T ha deciso di proporre una tutto fare modernissima. La Dacia Jogger può accogliere 7 passeggeri e già ha riscosso un discreto successo, grazie ad una politica di prezzi alla portata. La VW ha proposto ID.Buzz che, però, almeno in Italia non ha convinto per un costo chiavi in mani molto elevato.
In sostanza il mercato dei monovolumi è in crescita solo in Asia con Hyundai e Nissan in prima fila, con il minivan Staria e la Townstar. Anche altri brand orientali cercano di indirizzare gli acquirenti verso gli incredibili comfort dei nuovi monovolumi. Il segmento potrà tornare ai fasti del passato? Difficile dirlo, ma almeno in Europa sembra improbabile che possano togliere parte della popolarità dei SUV.
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