Per la casa di Cupertino non vi sono buone notizie. E’ un momento molto complesso per la Tesla. Ecco cosa sta accadendo in California.
Per Elon Musk ora il gioco si sta facendo sempre più duro. L’effetto sorpresa per la Tesla è finito e ora c’è bisogno di confermarsi con una gamma sempre più variegata di veicoli. Finché le EV di Palo Alto erano richieste in un numero limitato non vi erano particolari patemi, ma la produzione settimanale è addirittura scesa, in Germania, sotto i 4.000 veicoli, perché non c’è abbastanza personale disponibile.
La Tesla sta mettendo radici in tutto il mondo, con accordi con la Cina ed installando fabbriche anche in Europa, come quella di Grünheide nel Brandeburgo in Germania. Alle nostre latitudini le Tesla stentano ancora a trovare una collocazione massiccia nel meccanismo affannoso di transizione elettrica. In estate, inoltre, il numero di vetture vendute nel Vecchio Continente ha subito un tracollo.
Nonostante il fondatore di Pretoria abbia deciso di abbassare i prezzi di alcuni modelli della gamma, gli italiani hanno preferito, nel 2022, la 500 elettrica con 6.285 unità vendute. Al secondo posto si è imposta la Smart Fortwo (4.545) davanti alla Tesla Model Y (4.276). Non sono numeri paragonabili a quelli stranieri, in particolar modo statunitensi. Nel 2023, inoltre, sono arrivati nuovi competitor agguerritissimi.
Tesla, sicurezza a rischio
Sarebbe avvenuta una fuga di dati sensibili, pochi mesi fa, con due responsabili e il coinvolgimento di 75.735 persone. Non è la prima volta che vi raccontiamo di problematiche in merito alla cybersecurity del brand californiano. Elon Musk ha lanciato, recentemente, un monito a tutti i suoi dipendenti. Per di più si è aggiunta una fuga di dati sensibili avvenuta a causa dell’azione di un ex dipendente scontento del trattamento ricevuto.
Automotive News Europe ha riportato che la violazione dei dati riguarderebbe oltre 75mila persone, per l’esattezza 75.735, in prevalenza tutti lavoratori o ex dipendenti e sarebbe avvenuta nella sede di Austin, in Texas. La questione è più seria del previsto con la violazione di residenti nel Maine. Da qui è cominciato il tam-tam con un avviso rivolto al marchio di Elon Musk per gli illeciti interni.
In California sono corsi ai ripari, spiegando, attraverso una lettera, a tutte le persone coinvolte dell’attacco informatico avvenuto. La Tesla ha annunciato che un organo di stampa straniero, il quotidiano finanziario tedesco Handelsblatt, è entrato in possesso di informazioni riservate. Due ex dipendenti della Casa di Cupertino sarebbero responsabili dell’illecito. Le azioni legali contro i responsabili sono già state avviate e sono stati confiscati i dispositivi elettronici con cui le informazioni sono state acquisite.
La Tesla si è assicurata un’ordinanza che vieta l’ulteriore uso e diffusione dei dati. Si tratterebbe di oltre 100mila GB di informazioni riservate. La questione quindi è più ampia del previsto con personale e partner commerciali della sede tedesca coinvolti. Pare che il tecnico con mansioni di addetto alla manutenzione, primo indiziato del misfatto, abbia agito con un partner in crime.