La FIAT ha subito un pesante attacco da parte di un personaggio molto noto, che è stato duro sul conto del marchio di Torino.
Il 2023 è un anno carico di novità per il marchio FIAT, che poco meno di due mesi fa ha svelato due nuove creature. Stiamo parlando del B-SUV 600e e della minicar Topolino, che tra di loro non sarebbero potute essere più diverse. Le consegne della prima inizieranno a settembre, ed in molti l’hanno già ordinata.
Tuttavia, un volto molto noto dell’imprenditoria italiana ha duramente criticato la FIAT, attaccando il sistema produttivo di automobili del nostro paese. Le parole utilizzate, anche se, a nostro parere, rispecchiano la realtà dei fatti, sono molto dure, ed ora andremo a vedere chi le ha pronunciate.
Un vero e proprio attacco frontale alla FIAT è arrivato da parte di Flavio Briatore, che ha duramente criticato il parco auto italiano in un video che ha pubblicato sul suo profilo Instagram. Il ricco imprenditore, vincente in F1 con Benetton e Renault, non le ha mandate a dire, come ha sempre fatto.
Ecco le sue parole: “Andando a Forte dei Marmi, ho notato che non si vede più una macchina italiana. La FIAT non esiste più, non ci sono macchine se non qualche vecchia carretta di vent’anni fa. Vedi solo Mercedes, Audi, Dacia, non capisco come mai sia così. Non ci sono più auto italiane, sembra che la produzione sia ferma“.
Briatore ha poi rincarato la dose, sottolineando, con tristezza, che di vetture con una nostra identità non se ne vedono più: “La FIAT non ha più modelli, quello di punta forse è la Panda. La cosa più triste è che non ci sono proprio più vetture del nostro paese in giro per le strade, provate anche voi a farci caso“.
Per analizzare queste parole, occorre essere molto onesti. Dare torto a Briatore, un personaggio molto discusso e non apprezzato da tutti, è molto complesso, dal momento che tutti i marchi del gruppo Stellantis producono auto molto simili tra loro. Per ciò che riguarda le case italiane, oltre a quella di Torino, ne fanno parte anche l’Alfa Romeo, la Lancia e la Maserati, e forse solo quest’ultima, visto il DNA da produttrice di supercar, riesce ancora oggi a salvarsi.
Tutto è improntato sull’elettrificazione, ed è pazzesco far notare le similitudini meccaniche che ci sono tra le auto. Il marchio di Torino ha da poco svelato la nuova 600e, e già sappiamo che il B-SUV dell’Alfa Romeo del 2024 sarà molto simile. Esso avrà la stessa potenza sul fronte del motore elettrico, così come la medesima batteria da 54 kWh.
Inoltre, c’è in tutti i marchi che appartengono alla holding multinazionale olandese una sorta di ossessione per i SUV di Segmento B. Le utilitarie stanno sparendo e la Panda 2024 ne è una conferma, così come le berline e le Station Wagon. La situazione è agghiacciante, ma poco cambierà in meglio.
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