Vi sono Ferrari che possono raggiungere cifre iperboliche. Uno storico esemplare farà faville in un’asta di RM Sotheby’s che si terrà a New York.
Alcune Ferrari sono più speciali di altre, potendo vantare una storia unica. Enzo Ferrari ha amato tutte le sue creature, ma una in particolare ha lasciato il segno indelebile nel suo cuore. La 250 GTO ha avuto un successo clamoroso nel Motorsport, creando un vero e proprio mito. Il nome dell’auto derivava dalla cilindrata di ciascun cilindro del leggendario motore V12 3000 cc. 
La sigla GTO significa Gran Turismo Omologata. Il significato è così magico che la casa modenese ha aspettato decenni prima di rispolverare il grande classico, nel 1984, con il lancio della 288 GTO. La sua progenitrice può vantare il lavoro di tre geni assoluti. Nella fase iniziale dell’elaborazione del progetto, Enzo Ferrari scelse l’ing. Giotto Bizzarrini. Si è partiti dalla più che valida 250 GT Berlinetta passo corto per arrivare al bolide che andrà all’asta nei prossimi mesi.
Il motore V12 da 3 litri della 250 Testa Rossa era già il fiore all’occhiello della casa modenese, ma il tecnico deciso di modificare sospensioni e carrozzeria. Per alcuni contrasti il progetto fu affidato al promettente ing. Mauro Forghieri e a Sergio Scaglietti. Quest’ultimo, grazie anche al lavoro di Bizzarrini, partorì una delle vetture più iconiche di sempre.
Per molti magazine di settore la 250 GTO non è solo una Ferrari top, ma la migliore mai creata. Le linee erano classiche e sprigionavano eleganza da tutti i pori. Il design curvoso si sposava, perfettamente, con una coda tronca. Un concetto che fu ereditato da tantissimi competitor. La carrozzeria in alluminio risulta molto slanciata con un avantreno molto lungo per ospitare il potente motore V12.
Ferrari, nuovo record per la 250 GTO?
L’auto è stata perfezionata in ogni dettaglio per raggiungere le massime performance nelle sfide più dure al mondo. Il motore prendeva aria da una presa ovale e da alcuni pannelli apribili a D per migliorare la portata d’aria alle basse velocità o in caso di alta temperatura esterna. 
L’ampio parabrezza e l’abitacolo raccolto diedero quel tocco in più di sportività. Gli interni erano caratterizzati da due sedili avvolgenti, rivestiti di blu, e giusto il posto per una valigia sulla panchetta posteriore. I fari erano Marchal carenati. La versione definitiva esordì alla 12 Ore di Sebring del 1962.
La 250 GTO che verrà battuta all’asta a novembre a New York, nella classica sfilata di arte moderna e contemporanea, ha conquistato il primo posto di classe e il secondo posto assoluto alla 1.000 km del Nurburgring del 1962, partecipando nello stesso anno alla 24 ore di Le Mans.
Per mettere le mani sull’iconico motore V12 3 litri progettato da Gioachino Colombo con specifiche Testa Rossa, siglato 168 Comp/62 il futuro acquirente dovrà sborsare una cifra record. Il prezzo stimato è di almeno 60 milioni di dollari.
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L’auto è stata conservata, per una vita, in condizioni da vetrina del presidente del Ferrari Club of America. Diverse Ferrari hanno superati i dieci milioni, ma in questo caso potrebbe trattarsi di un vero e proprio primato, potendo arrivare anche ad oltre 100 milioni.
