Nuova Mini Cooper, ci sarà anche stavolta: si nota subito

La Mini ha cambiato, nel suo segmento, il modo di intendere una filosofia di vetture. Nonostante il passaggio nelle mani di BMW continua a rimanere fedele a sé stessa.

La Mini è una delle case automobilistiche inglesi più note al mondo. Nonostante non abbia puntato sul lusso sfrenato come Bentley e RR o sulla sportività estrema come Lotus e Aston Martin, è riuscita a ritagliarsi, nell’immaginario collettivo, l’effige di super utilitaria. La vettura nacque nel 1959, grazie all’intuizione della BMC, con il nome di Morris Mini Minor e Austin Seven.

Svolta per la Mini Cooper
Mini (Ansa) derapate.it

Dato il successo della vettura, in seguito nacque un brand specifico con il nome Mini. Il marchio estese la propria gamma, lanciando una serie di varianti dell’utilitaria, pur rimanendo ancora allo stile della primissima vettura sviluppata dalla BMC. Bassa, larga e molto scattante, la Cooper ebbe successo perché era divertente da guidare, una specie di kart per adulti. La prima gen, lanciata nel 1959, fu prodotta sino al 2000.

Vi sono pochissime macchine al mondo che possono vantare la medesima longevità. Nel nuovo millennio la vettura è tornata in auge tra i più giovani con il lancio della nuova generazione. La BMW, proprietaria del marchio, iniziò ad elaborare l’auto nel 1995 e terminò il progetto nel 2000. La nuova serie fu lanciata nel 2001 e fu un trionfo commerciale immediato.

Mini, una storia infinita

La Mini, in passato, ha avuto un impatto in Gran Bretagna, paragonabile alla FIAT 500 in Italia o alla Volkswagen Maggiolino in Germania. Vetture che sono state più di semplici utilitarie. Non a caso è considerata una delle macchine più influenti al mondo, alle spalle solo della leggendaria Ford Model T. Le Mini Cooper e Cooper S, le versioni più sportive, hanno registrato diversi traguardi nel Rally, vincendo numerose volte il Rally di Monte Carlo.

La nuova Mini, disegnata da Frank Stephenson, non ha tradito le attese. Nel 2005 è arrivata la versione cabriolet, chiamata Convertible, mentre nel 2006 sono state realizzate da Bertone le John Cooper Works L’attuale gamma Mini è realizzata negli stabilimenti di Oxford, in Gran Bretagna, ad eccezione delle Mini Countryman e Paceman, assemblate da Magna Steyr in Austria. La prossima gen è attesissima e dovrebbe essere lanciata nella cornice Salone di Monaco 2023, a settembre.

La casa automobilistica proporrà una gamma full electric dal 2030, ma al di là della motorizzazione ciò che colpisce è il fatto che, nonostante siano passate diversi decenni, la Mini è riuscita a non tradire la sua vera natura. Come si può vedere nel video pubblicato dalla casa inglese, nella plancia del nuovo modello ci sarà spazio per un grande schermo centrale circolare che ricorda quello storico della prima serie della Mini.

Le funzioni, naturalmente, saranno diverse. L’infotainment oggi è essenziale con tutte le informazioni per il guidatore, senza rinunciare ad alcuni comandi fisici sotto il display. Cosa ne pensate del design dell’abitacolo? La vettura sembra rispondere alle attuali esigenze, puntando con la Cooper E e la Cooper SE alle ultime esigenze green. La versione E avrà un motore da 135 kW alimentato da una batteria con una capacità di 40,7 kWh. La seconda, invece, sarà equipaggiata con un motore da 160 kW con un accumulatore da 54,2 kWh.

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