I grandi cambiamenti nel mercato dell’auto hanno portato alla creazione di nuove normative e dunque potenziali multe. A cosa stare attenti.
E’ ora ufficiale. Tutti i veicoli prodotti e circolanti nell’Unione Europea ne dovranno essere provvisti, pena una sanzione pecuniaria. L’aumento della tecnologia sulle automobili ha portato con sé dei pro e dei contro. I primi riguardano senz’altro una maggiore facilità di guida e una maggiore sicurezza in abitacolo. I secondi invece si focalizzano sulla vulnerabilità figlia della diffusione di dati personali.
In pratica più strumenti all’avanguardia sono montati sul mezzo, più vi è il rischio di diventare prede di malintenzionati interessati a rubare le identità o a sabotaggi. La Commissione si è dunque riunita per redigere un regolamento che accomunasse tutti il Paesi e che prevede anche una direttiva sui costi delle vetture a motore termico.
Tutte le auto devono averlo, cosa dice la regola europea
D’ora in poi sarà dunque necessario installare un sistema antivirus. Come si fa per il computer, così bisognerà fare per la macchina. L’obiettivo è quello di bloccare ogni tentativo attacco informatico che, tra le altre cose, potrebbe danneggiare il mezzo o impedirne il corretto funzionamento.
E’ importante segnalare che non si tratta di un’opzione, ma di un vero e proprio obbligo inderogabile, e nemmeno sono accettate modifiche. La revisione dei codici di controllo deve infatti servire per stoppare eventuali malware. Tutto bene, non fosse che i costruttori si sono trovati in un impasse.
Aggiornare tutte le automobili già rilasciate, significa un forte investimento economico, nonché un cambiamento importante della logistica. Ne consegue che a “pagare” sarà l’utente finale che vedrà i prezzi di listino alzarsi in maniera considerevole. La sostenibilità finanziaria di questa pratica farà molto discutere nei mesi. Questo perché non è sufficiente aggiornare il software, questo va totalmente riscritto.
Un’operazione che deve essere per forza affrontata, in quanto gli ADAS oggi sono cruciali e imprescindibili, in particolare perché stanno riducendo in maniera considerevole gli incidenti stradali. Giusto per fare un esempio il sistema legato alla frenata automatica di emergenza è stato talmente d’aiuto per pedoni e automobilisti da essere ormai prossimo all’obbligatorie negli Stati Uniti.
Un’altra tematica discussa in questo periodo dall’organo comunitario è la regolamentazione riguardante il consumo di diesel e benzina, che comprende altresì il veto ai fornitori di pesare per oltre la metà dei costi sui consumatori.
Stando a quanto riportato dall’International Energy Agency, il valore delle quote del nuovo mercato vedrà coinvolti sempre più operatori rispetto ad oggi, per cui all’aumento della domanda, corrisponderà un incremento delle porzioni in vendita, non essendoci abbastanza compagnie disposte a dedicare molto tempo per progetti ambientali.
Il prezzo della CO2 potrebbe crescere fino a 200 euro, ovvero fino a 53 centesimi il gasolio e 47 centesimi al litro la benzina. Se guardiamo alle somme che dobbiamo sborsare attualmente, l’impennata della richiesta, potrebbe portarci a tirare fuori rispettivamente 2,191 e 2,288 euro al litro. Proprio per tali prospettive, non certo favorevoli alle tasche di chi possiede un veicolo, un intervento dell’Unione è quanto mai atteso.