Le barche rappresentano il sogno di tanti italiani, ma molti rinunciano per le spese di mantenimento richieste. In realtà, risparmiare è possibile.
L’estate è ormai arrivata e chi non si è ancora organizzato su come trascorrere qualche giorno lontano da casa non può che fantasticare su come passare questo periodo. I dubbi non possono riguardare solo la località, ma anche la modalità e il mezzo da utilizzare per gli spostamenti una volta arrivati a destinazione.
Chi vuole fare un’esperienza diversa dal solito o ha magari un piccolo gruzzolo da parte potrebbe desiderare qualcosa che ha finora solo sognato, magari guardando cosa fanno i personaggi famosi sui giornali. E sono tanti quelli che ora si trovano su barche enormi con la garanzia di stare al largo e di non avere intralci da parte di estranei.
L’idea di trascorrere qualche giorno al mare a bordo di barche da sogno non può che essere allettante, ma tanti desistono in partenza pensando di non poterselo permettere. Acquistarne una può essere certamente proibitivo, ma è possibile supplire al problema noleggiandone una: online sono disponibili diversi siti che che consentono di fare una valutazione tra le varie proposte e di capire quale sia quella più adatta alle proprie esigenze.
La spesa da sostenere non si limita ovviamente a quella prevista per il noleggio, ma prosegue poi con il mantenimento, quindi con il carburante, che è compito di chi la gestisce. Anche questo ambito può però rivelarsi un deterrente, pensando che mezzi simili comportino spese davvero ingenti. È davvero così?
Il primo passo da compiere riguarda un aspetto a cui con ogni probabilità chi ha poca esperienza non pensa. È infatti importante pulire al meglio le parti tecniche e motoristiche del mezzo. L’attenzione maggiore deve essere rivolta ad alternatore, filtri aria e iniettori, oltre a carena ed elica.
È inoltre inutile, oltre che dannoso sul piano dei consumi, portare con sé pesi superflui, esattamente come si dovrebbe fare se si andasse a fare una regata. A beneficiarne è anche l’aerodinamica.
In un’ottica di risparmio carburante anche per le barche è importante l’andatura che si decide di tenere nel corso del viaggio, esattamente come accade per le auto.
Il principio valido è sempre lo stesso: più si va lenti, meno si consuma. Un ruolo viene svolto comunque anche dalle dimensioni dell’imbarcazione: se ne abbiamo una da 10 metri, che viaggia a 5 nodi, si consuma quasi la metà rispetto a quando si viaggia a 6,5 nodi.
Attenzione inoltre anche al percorso scelto. È bene puntare sul tragitto più breve, quindi l’ideale sarebbe pianificare la rotta prima della partenza. Non si devono però trascurare nemmeno la corrente e il vento, oltre alla corrente del mare, che potrebbe essere mosso.
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