Le batterie di nuova gen rappresentano l’investimento più importante per la diffusione delle auto elettriche. Non è tutto oro quello che luccica.
I costruttori sono alla disperata ricerca di una valida alternativa alle attuali batterie agli ioni di litio. Il motivo? Sono pesanti, costose e non presentano ancora l’autonomia sperata. Ecco cosa sta accadendo sulle strade inglesi. In molti non si sono lasciati ammaliare dalle pubblicità sulle EV, ritenendo il mercato ancora acerbo. Del resto vi sono innumerevoli problemi, almeno alle nostre latitudini, per una transizione definitiva.
Dimenticatevi per un attimo l’ansiosa dead line del 2035 che vedrà, almeno a livello europeo, lo stop alla vendita di vetture con motori termici. Ci sarebbe molto da dire anche sull’investimento che è stato fatto sui motori ibridi o i validissimi motori Euro 7 che, per quanto concerne i diesel, prevede un abbattimento delle emissioni di ossidi di azoto del 35% rispetto all’attuale Euro 6, con la soglia che cala da 80 mg/km a 60 mg/km, idem per le vetture a benzina.
Il dato è tratto e, difficilmente, si tornerò indietro. Sta di fatto che le elettriche in Italia non piacciono nemmeno a quella nicchia di privilegiati che potrebbero consentirsi il cospicuo investimenti. Persino i progressisti green la vedono come una seconda auto e così si spiegano anche i numeri bassissimi di vendita degli ultimi anni. Per di più la rete infrastrutturale di colonnine, sul territorio nostrano, non è ancora pronta a coprire il reale fabbisogno.
Chi ha la possibilità di acquistare una EV inizia a porsi delle necessarie domande. Quanto durerà la batteria e quanto mi costerà la sostituzione? Come sta andando il mercato dell’usato delle elettriche? Tanti interrogativi che non lasciano sereni gli automobilisti di domani, ma tutto potrebbe essere risolto dal lancio di nuove batterie, tecnologicamente, più avanzate.
Persino la Toyota, primo costruttore al mondo, si è mossa per elaborare delle batterie a stato solido che, in futuro, potranno risultare più economiche ed efficiente, oltre che più leggere. Il piacere di guida rappresenta un fattore non di poco conto, specialmente per alcuni segmenti. Chi acquista una city car potrebbe anche non essere interessato all’handling, ma il discorso cambia per berline, sportive e vetture a ruote alte.
Per ovviare ai problemi attuali in Asia stanno sviluppando batterie litio-ferro-fosfato (LFP). Si tratterebbe di una soluzione molto meno costosa in termini di produzione, presentando materiali più facili da reperire e più economiche. La tecnologia potrebbe invadere anche l’Occidente perché senza l’utilizzo di nichel, cobalto o altre materie prime preziose si potrebbero avere EV alla portata di tutti e con oltre 10mila cicli di ricarica.
Il guaio? Presentando una minore densità energetica rispetto a quelle attuali, sono ancora più grandi e, di conseguenza, più pesanti. Le batterie LFP, inoltre, hanno un voltaggio più basso (3,2 V contro 3,7 V), avendo dei cali a basse temperature. NIO, JAC, GAC ed altri produttori ci credono e si sono già lanciati con convinzione in questo campo, ma c’è ancora molto lavoro da fare.
I biglietti aerei sono di fronte ad una situazione di continuo rincaro, ed ora è…
La Volvo è pronta ad ampliare sempre di più i propri orizzonti e con questo…
Il crollo della Volkswagen è ormai ben noto, ma ora le parole del CEO sono…
La Cina è il paese meglio messo dal punto di vista dello sviluppo dell'auto elettrica,…
I motori diesel sembrano poter dire ancora la loro, e la nuova tecnologia può fare…
Oggi vi parleremo di un SUV Mercedes che ha sul cofano il logo della Tesla.…