Ormai lontano da un successo di gara da Jeddah 2021 Hamilton se la prende con il Circus e tira in ballo pure la Rossa.
Dati alla mano dal 2022 la F1 è diventata Red Bull centrica, o meglio capace di premiare il solo Max Verstappen, dato che Sergio Perez dal suo approdo a Milton Keynes si è aggiudicato solamente cinque corse.
Il peggio dal punto di vista sportivo è che guardando in prospettiva difficilmente le cose potranno cambiare in tempi rapidi ciò significa che l’olandese, perfettamente a suo agio sulla RB19 progettata su misura da Adrian Newey, potrebbe vincere tutti i round da qui a fine annata, uccidendo qualsivoglia speranza da parte della concorrenza di dire la sua anche in un semplice gran premio.
Rispetto a quanto successo con la Mercedes dal 2014 al 2020, il dominio degli energetici pare ancora più totalizzante, forse perché la strategia è meno paritaria e più orientata a privilegiare un solo corridore. Non appena Checo ha provato ad alzare la testa, la sua macchina ha smesso di funzionare e ora spesso lo si vede faticare addirittura ad entrare in Q2 al sabato pomeriggio.
E’ inutile nascondere che potremmo trovarci davanti all’ennesima supremazia duratura di un team, un vero handicap per la massima serie a ruote scoperte che dal 2010 ha visto solamente l’equipe austriaca e la Stella guadagnare le coppe costruttori e piloti con Sebastian Vettel, Lewis Hamilton, Nico Rosberg e appunto Mad Max a contendersi il riconoscimento più importante.
Non che il passato abbia regalato più animazione, basti guardare al periodo glorioso per la Ferrari con Michael Schumacher che chiudeva i conti già a luglio.
Parlando della questione a Channel 4, Ham ha dichiarato che in molti gli rinfacciano di essere stato zitto quando era lui a dettare legge. “La verità è che anche allora se n’era discusso“, ha respinto i rimproveri.
“Ricordo che ci sono stati momenti in cui abbiamo dato vita a duelli avvincenti con le Rosse, in altri invece il nostro margine era superiore e per quanto mi riguarda non ero contento. Certo che volevo essere in testa a lottare, ma avere mezzo secondo di vantaggio dal primo inseguitore non è il massimo. Il senso della competizione è proprio quello di battersi in maniera ravvicinata“, ha lodato i testa a testa, non rimpiangendo quando ai semafori spenti salutava i colleghi per ritrovarli alla bandiera a scacchi.
Agganciandosi a questo argomento, l’asso di Stevenage non ha risparmiato un attacco secco alla FIA rea di non aver risolto nulla introducendo il budget cap. “Hanno cambiato le regole e introdotto il tetto di spesa che sulla carta avrebbe dovuto livellare le forze in campo, ma non è avvenuto“, ha asserito invitando la Federazione ad un continuo confronto con le scuderie per trovare una soluzione.
Spostando lo sguardo un po’ più avanti il sette volte iridato ha ipotizzato un prossimo ciclo vincente del Cavallino. “Dopo potrebbe invece toccare alla McLaren. Da sempre è così e per i tifosi non va bene. Non bisognerebbe consentire di avere successo per più di due campionati consecutivi”, ha chiosato con una considerazione/proposta.
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